Il mio lavoro di consigliera regionale in Emilia-Romagna si avvia a conclusione. Si chiude un percorso intenso, in cui ho messo tutta me stessa, sempre guidata da una solida convinzione: fare il massimo per servire la comunità.
Ringrazio il Partito Democratico per avermi permesso in questi dieci anni di stare accanto ai miei concittadini come Presidente della Commissione politiche per la salute e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna.
Sono stati anni impegnativi, in diversi frangenti drammatici, nei quali insieme ai colleghi abbiamo lavorato per una sanità pubblica e di qualità per tutti. È ciò di cui vado più fiera. Probabilmente non riuscirò mai a dare un volto a tutti i 9.485 elettori che mi hanno riconfermata 5 anni fa, ma certamente a tutti coloro che mi hanno consegnato la fiducia, posso oggi restituire un impegno serio per le persone, nel quale ho sempre messo al primo posto quelle più fragili.
Ci siamo occupati del Bene Comune più prezioso: la Salute (le maiuscole sono intenzionali). Salute fisica, mentale, relazionale, comunitaria. Ci siamo ‘presi cura’ delle persone, quelle ammalate, quelle con disabilità, quelle con disagio psichico o psicologico. Siamo stati dalla parte delle bambine e dei bambini, dalla parte delle donne, delle famiglie.
Sono stati anni difficili per tutti. Mancano medici e personale socio sanitario, le risorse in sanità sono in costante diminuzione: proprio dalla Commissione che presiedo è iniziata la battaglia del
Pd per chiedere al Governo di portare al 7.5% il Fondo sanitario Nazionale in rapporto al PIL.
Ora la priorità è quella di restare uniti per battere una destra populista che sta demolendo la sanità pubblica, tagliando il fondo per l’affitto, la spesa sociale, le pensioni, la scuola, i fondi agli asili nido, i fondi per la non autosufficienza, le risorse agli enti locali. Una destra che sta spaccando l’Italia e demolendo pezzo a pezzo lo stato sociale. Il Partito Democratico, sono certa, saprà continuare l’impegno di questi mesi per ricucire gli strappi con una proposta di Governo del Paese centrata sulla questione sociale e salariale, sul lavoro dignitoso, su un sostegno alle imprese, ai lavoratori autonomi.
Occorre combattere il precariato in tutte le sue forme, nella scuola, nel lavoro, nella ricerca, per opporsi con ogni mezzo alla prospettiva di un futuro incerto. Il progetto per l’Italia del Partito Democratico si fonda su alcune priorità: sanità pubblica di qualità, ricerca e istruzione di valore, lavoro e salari dignitosi, politiche industriali per la conversione ecologica e digitale, diritti e doveri sociali e civili alla portata di tutti.
Le società stanno insieme sui diritti ma anche sui doveri, sull’attenzione reciproca perché nessuno può vivere bene da solo. L’alleanza tra politiche sociali e sanitarie è la sfida principale anche nella nostra Regione per i prossimi anni. A fronte di profondi cambiamenti demografici e sociali, accelerati dall’emergenza globale del Covid-19, per la nostra Sanità è decisivo un investimento straordinario di visione, di risorse umane e finanziarie.
Viviamo un tempo di dolore per tanti: le guerre chiamano la politica ad occuparsi delle cose più preziose, la pace e la centralità della persona umana che è unica e insostituibile. Ciò va ricordato sempre, sia quando si parla di sanità e di sociale che quando si ragiona di immigrazione e inclusione.
In questo contesto la nostra Regione dovrà governare processi importanti che richiedono scelte coraggiose, sguardo nuovo, analisi adeguate, percorsi pazienti e determinati. Servirà essere radicali nei principi. Continuerà ad essere importante il contributo generoso delle donne. Per una donna e madre con bambini piccoli, molti sono gli ostacoli da superare, le barriere da rimuovere che impediscono la piena partecipazione alla vita professionale e politica. Sono convinta che una maggiore presenza di donne in politica sia fondamentale per fare passi avanti nella direzione di conciliare le esigenze della vita lavorativa e quelle della vita familiare e di migliorare la protezione sociale che riguarda più in particolare le donne. Una donna fa il doppio della fatica per far emergere il proprio valore, il proprio merito e la propria capacità, anche in politica.
L’Emilia-Romagna ha certamente le donne, gli uomini, le risorse, il potenziale per poter migliorare ancora i servizi alla persona. Certo, pretendendo con forza che il Governo faccia la sua parte, ma trovandosi sempre pronta a rispondere in modo innovativo, resiliente e non scontato alle necessità dei suoi 4 milioni e mezzo di cittadini.
L’esperienza del patto per il clima, per il lavoro e di tante battaglie comuni, dicono una cosa sola: si esce dai problemi insieme, dobbiamo continuare a cooperare e siamo forti se ciascuno si sente protagonista nel proprio ambito. Le società che funzionano, quelle in cui regge il collante sociale, sono quelle che rispondono alle aspettative di ognuno di noi, dalla questione abitativa alla cura, al lavoro, alla sanità, alla scuola.
Non sarò candidata alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre prossimi. Dopo due mandati il mio impegno resta, ma in forma differente.
Sento infatti l’urgenza di mettere a disposizione della comunità politica alla quale appartengo la competenza, le relazioni e l’esperienza maturata in questi anni di impegno quotidiano. Con la stessa determinazione di prima garantisco un forte impegno verso il mio territorio per perseguire il Bene Comune di tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna. Non verrà mai meno il mio contributo per edificare con azioni e scelte concrete i nostri valori, quelli della uguaglianza, della coesione sociale, della fraternità, della libertà. Penso ai tanti volontari e militanti che rendono forte e radicato il nostro partito. Sono loro i primi a pensare che la politica sia una responsabilità legata a una fase della vita, che serve creare spazi e che ci vorrebbe il giusto ricambio, anche a livello nazionale.
Lavorerò ancora insieme a tante e tanti di voi per il benessere, nel senso di bene-stare di tutti, guidata da quel modo di stare in politica che accomuna gli amministratori dei nostri territori: quello di essere legati alle persone e alla comunità, con il desiderio di incontrare, ascoltare, accogliere le persone per costruire, insieme, le risposte giuste alle necessità di tutti.
Grazie alle tante amministratrici e donne della società civile reggiane che, in queste settimane, mi hanno chiesto di ricandidarmi, di continuare a fare politica come servizio al femminile, mettendo a disposizione la competenza maturata. Sono e sarò sempre con loro.
Il mio ruolo di consigliera Regionale ha coinciso con i dieci anni di Stefano Bonaccini alla guida della Regione: lo ringrazio per la stima e la fiducia che ha sempre riposto in me e per il grande lavoro fatto insieme.
Infine, un ringraziamento va ai colleghi e alle colleghe di maggioranza per il lavoro di squadra. Un grazie poi all’assessore Alessio Mammi: per me e per la comunità Reggiana è stato un punto di rifermento importante, abbiamo sempre collaborato, confrontandoci nei passaggi più complicati.
Ora il mio supporto massimo va a chi prenderà il testimone e al candidato Presidente de Pascale con il quale ho condiviso, insieme a tanti amministratori della Regione, una stagione di impegno al servizio delle persone e delle comunità. A Michele riconosco capacità di innovazione, di amministrazione e la visione giusta per dare un futuro alla nostra amata Emilia-Romagna. Una terra bella, forte, aperta e solidale.
Il compito che ci attende è complesso e faticoso, ma insieme sapremo trovare il modo di svolgerlo al meglio.
Grazie davvero a tutte e tutti,
Ottavia