Nel pieno della seconda ondata dei contagi da Covid-19, che con preoccupazione investe tante residenze per anziani e non autosufficienti anche nella nostra Regione, l’Assemblea Legislativa regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione presentata dalla Presidente della Commissione Sanità, la consigliera Pd Ottavia Soncini, e dalla collega Francesca Maletti. Il documento, appoggiato da tutta la maggioranza, chiede che la Regione dia maggiore sostegno alle Case Residenza, considerate le molte difficoltà che stanno fronteggiando.
“Le residenze per persone anziane e non autosufficienti hanno visto un calo delle entrate e al contempo hanno dovuto fare fronte a notevoli spese per garantire più alti livelli di sicurezza e controllo sulla diffusione del contagio da coronavirus. Hanno avuto inoltre difficoltà a recuperare personale formato” premettono Soncini e Maletti.
“Dovremo costruire per il futuro – sottolineano le consigliere regionali Pd – forme più leggere di residenzialità: appartamenti e condomini protetti e accessibili con spazi comuni, co-housing e maggiori servizi di assistenza domiciliare. Sarebbe però utopistico affermare di poter fare a meno dei servizi residenziali: di residenzialità c’è ancora molto bisogno per rispondere alle persone con elevati bisogni sanitari”
Il calo demografico, le caratteristiche della popolazione anziana, con bisogni assistenziali e sociosanitari sempre più elevati, e la composizione e struttura delle famiglie che caratterizzano l’attualità ce lo impongono. Le Cra devono essere luoghi di cure e di vita e somigliare il più possibile a soluzioni familiari per i nostri anziani non-autosufficienti.
“Il documento, e siamo soddisfatte che abbia trovato il consenso di tutto il Consiglio regionale, pone l’accento sul fatto che la realtà è molto composita. – spiegano Soncini e Maletti – Ci sono Cra a gestione comunale e Cra gestite da Asp, da cooperative sociali, da privati, da fondazioni, da enti religiosi. Impegniamo la Giunta a confermare tutte le misure di prevenzione anti-Covid già messe in campo nelle strutture sociosanitarie, a proseguire in tutte le azioni di sostegno finanziario intraprese quali il sostegno alle spese per l’acquisto di DPI e dei costi di sanificazione, alla remunerazione sia per i gestori pubblici che privati della quota sanitaria per i posti non utilizzati. Chiediamo infine di valutare di aumentare le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza anche se è già tra i più alti a livello nazionale, per consolidare i servizi esistenti, adeguandoli ai maggiori livelli di sicurezza richiesti”.