Emilia-Romagna e cultura, un binomio sempre più forte. Sono 141 i progetti di spettacolo dal vivo che, nel 2019, saranno finanziati dalla Regione con 8 milioni e 831 mila euro, oltre 261 mila euro in più rispetto al 2018. Un investimento che rafforza il sistema emiliano-romagnolo dello spettacolo dal vivo che a livello nazionale risulta ai vertici per volume d’affari e per numero di spettacoli e di spettatori.
Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha approvato la graduatoria del bando che ha selezionato i 141 progetti, dei relativi programmi annuali di attività e degli schemi di convenzione.
Per quanto riguarda i contributi: oltre 2 milioni di euro vanno a progetti presentati da soggetti della provincia di Bologna (41 progetti); 519.900 alla provincia di Ferrara (7 progetti); 566 mila alla provincia di Forlì-Cesena (15 progetti); 561 mila alla provincia di Modena (12 progetti); 1 milione e 430 mila euro alla provincia di Parma (15 progetti); 530 mila alla provincia di Piacenza (7 progetti); 1 milione 591 mila alla provincia di Ravenna (17 progetti); 630 mila alla provincia di Reggio Emilia (9 progetti); 969 mila alla provincia di Rimini (12 progetti). Sono 7 i progetti di coordinamento e 1 riguarda i Centri di residenza artistiche.
I fondi sono assegnati dalla Regione a progetti di festival, rassegne, coproduzioni liriche, produzione edistribuzione di spettacoli che spaziano dal teatro ragazzi alteatro antico, dalla danza contemporanea alle arti performative, dalla musica rock a quella classica e sinfonica. In particolare, 3 milioni e 172 mila euro sono destinati a 58 attività di teatro, 459 mila euro a 12 progetti di danza, 1 milione e 940 milaeuro a 40iniziative musicali, 108 mila euro a 5 progetti di circo contemporaneo e arte di strada, 1 milione e 535 mila e 500 euro per 19 attività multidisciplinari, tra le quali sono inserite le residenze artistiche.
A queste risorse vanno aggiunti anche i finanziamenti ai 7 progetti di coordinamento a valenza regionale o di area vasta per un totale di 1 milione e 616 mila euro, che riguardano tutti i settori dello spettacolo e attività relative alla promozione e distribuzione dello spettacolo dal vivo.
Nuova vita per i Chiostri di San Pietro, complesso monumentale capolavoro del Cinquecento, che sabato 23 marzo 2019 ha riaperto le porte alla città dopo un intervento di recupero e valorizzazione che lo restituisce al tesoro dei luoghi pubblici di maggior interesse del centro storico di Reggio Emilia. Non solo per i restauri realizzati nei due chiostri in cui si articola l’ex monastero benedettino e che ora ne permettono il pieno utilizzo per eventi, mostre e spettacoli, ma anche per l’insediamento, nell’area di pertinenza del convento, di un nuovo corpo di fabbrica, sede del Laboratorio aperto di Reggio Emilia.
I Chiostri riaprono quindi non solo mettendo in mostra tutto il loro splendore e le proporzioni architettoniche stabilite da Giulio Romano, ma anche offrendo nuove funzioni e opportunità di partecipazione e innovazione a favore del territorio. Nello spazio dedicato al Laboratorio aperto, costruito in sostituzione di un edificio di fabbricazione relativamente recente, si svolgeranno attività di sperimentazione e innovazione sociale e digitale a favore della comunità. Un’installazione multimediale permanente farà rivivere il passato dell’antico monastero benedettino, grazie ai Fondi europei – Por Fesr 2014-2020.
Gli spazi del Laboratorio Aperto
Situato nelle immediate vicinanze del corpo munumentale, il Laboratorio aperto di Reggio Emilia si estende su una superficie di mille metri quadrati. Comprende uno spazio di co-working e di lavoro collaborativo, tre labspace da dedicare alla sperimentazione di tecnologie e software e al lavoro collaborativo, tre spazi di riunioni e meeting, uno spazio per momenti di aggregazione e assembleari, una caffetteriaaperta al pubblico. Al nuovo fabbricato è connessa la palazzina settecentesca delle ex Scuderie, restaurata e ora parte delle dotazioni del Laboratorio Aperto.
Le risorse
L’intervento è stato possibile grazie a un finanziamento di 3 milioni di euro dal Por Fesr 2014-2020 e a un finanziamento del Comune di Reggio Emilia pari a 1,2 milioni di euro. In particolare, per riqualificazione e restauro il finanziamento è stato di 2,7 milioni di euro; per la realizzazione del Laboratorio aperto urbano di 1,2 milioni di euro. Infine, circa 300mila euro sono finanziati per la promozione del complesso e delle sue attività.
L’evento fa parte della serie di eventi inaugurali dei dieci Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna a cui sono stati destinati circa 30 milioni di euro di Fondi europei – Por Fesr 2014-2020 per città attrattive e partecipate, in attuazione dell’Agenda urbana europea.
Sono oltre 400 mila euro i fondi messi a disposizione dalla Regione per il nuovo bando per promuovere la memoria e la storia del ‘900, che sostiene progetti e iniziative di dimensione sovralocale (coerenti con le finalità della Legge regionale n. 3 del 2016), promossi da associazioni, fondazioni e istituzioni culturali, Comuni e Unioni di Comuni. Le domande di contributo dovranno essere presentate dal 7 marzo al 4 aprile, via web.
Finora, grazie alla Legge sulla Memoria sono stati prodotti progetti sulle figure storiche (“Le giornate del fioncino”: il pescatore di valle), racconti teatrali itineranti, inseriti nel contesto di visite guidate (“L’ultimo autunno. L’eccidio di Marzabotto”), documentari didattici che riportano testimonianze (Ferruccio Lacci sulla strage nazista a Montesole), siti e applicazioni dedicate a percorsi storici (Da Montefiorino alla linea Gotica), fino a nuovi format di memoriale, come quello virtuale per i caduti della Prima Guerra Mondiale (PopHistory).
Il bando 2019 sostiene in particolare progetti e iniziative che si occupano della tutela e della conservazione dei documenti storici, della ricerca e della raccolta delle testimonianze, della valorizzazione dei luoghi della memoria. Nel precedente triennio, il primo di attuazione della nuova legge regionale, si è registrata una costante crescita dei progetti presentati: complessivamente 105 sostenuti, di cui 32 presentati da soggetti pubblici e 73 da soggetti privati.
Presentazione delle domande
Le domande di contributo dovranno essere presentate sulla piattaforma informatica Sib@c da giovedì 7 marzo alle ore 10, fino a giovedì 4 aprile 2019 alle ore 15. Per informazioni riguardanti i contenuti e il funzionamento della piattaforma informatica durante il periodo di apertura del bando sarà attivo un call center al numero telefonico 0125 853977 – indirizzo e-mail: servicedesk.RER-Cultura@eng.it.
I progetti presentati dovranno essere realizzati nell’anno solare 2019. Saranno ammissibili quelli che si concludano in data uguale o successiva alla data di scadenza dell’avviso. Infine, saranno ritenute ammissibili le spese sostenute per la realizzazione del progetto nell’anno solare 2019.
Dalla Regione 3 milioni di euro nel triennio 2019-21 per i progetti dedicati alla valorizzazione della Memoria del ‘900. Il programma triennale, approvato oggi in Assemblea legislativa, prevede bandi annuali (di un milione di euro) a sostegno delle numerose realtà attive in regione: istituzioni, associazioni, fondazioni che si occupano della tutela e della conservazione dei documenti storici, della ricerca e della raccolta delle testimonianze, oltre alla valorizzazione dei luoghi della memoria del ‘900, come previsto dalla Legge regionale numero 3 del 2016. In particolare, i progetti riguardano il periodo tra le due guerre mondiali e i fermenti politici e sociali che le hanno precedute e seguite, il Ventennio fascista, la Resistenza e la Liberazione.
I dati del triennio precedente
Nel corso del primo triennio i progetti presentati in risposta ai bandi annuali, a sostegno di progetti e iniziative promosse da associazioni, istituzioni ed enti morali senza fine di lucro, ma anche da Comuni e Unioni di Comuni, hanno avuto un costante e positivo incremento sia quantitativo che qualitativo.
I progetti presentati sono stati complessivamente 105 (32 pubblici e 73 privati): 23 nel 2016 (7 pubblici e 16 privati), 32 nel 2017 (12 pubblici e 20 privati) e 50 nel 2018 (13 pubblici e 37 privati), a testimonianza di un cresciuto interesse e coinvolgimento della società civile che ha permesso di attivare progetti diffusi su tutto il territorio regionale, rendendo di fatto concreta la prospettiva di rete auspicata con l’attivazione della legge.
Nel 2016 sono stati finanziati con 70 mila euro i soggetti pubblici (7), 254 mila 800 euro quelli privati (16) e 542 mila euro gli istituti storici. Nel 2017 sono andati 128 mila euro ai soggetti pubblici (12), 240 mila euro ai privati (20) e 597 mila euro agli istituti storici. Nell’ultimo anno, invece, sono stati concessi 128 mila 233 euro ai soggetti pubblici (13), 307 mila 257 euro ai privati (37) e 536 mila 500 euro agli istituti storici.
Oltre 10,1
milioni di euro per la produzione, la diffusione e la fruizione di attività
culturali e per progetti e iniziative di interesse regionale: approvato oggi in
Assemblea legislativa il nuovo Programma
per la promozione culturale, previsto dalla Legge regionale 37
del 1994.
La Regione prevede di investire 3,8
milioni di euro nel 2019, circa 300 mila euro in più rispetto al 2018. Nel
triennio precedente erano stati sostenuti 687 progetti, con un investimento regionale
di 9 milioni e 639 mila
euro nel triennio.
Il
programmatriennale
Il programma sosterrà progetti di soggetti pubblici e privati, in un ‘ottica di
equilibrio territoriale, valorizzando le esperienze più significative e
consolidate e le realtà più deboli; iniziative innovative, con particolare
attenzione ai linguaggi contemporanei. Promuove inoltre la circuitazione
internazionale di progetti e attività mirate a valorizzare il patrimonio e le
iniziative culturali, in una logica di integrazione e coordinamento con le
politiche regionali e nazionali a sostegno della cooperazione internazionale,
per generare un virtuoso ritorno d’immagine e un valore aggiunto di crescita
sociale ed economica./CL
La Regione
Emilia-Romagna continua ad aumentare gli investimenti per lo spettacolo dal
vivo. Per l’attuazione del nuovo programma triennale 2019-2021, approvato oggi
dall’Assemblea legislativa, saranno disponibili 11 milioni e 700 mila euro per ciascun anno del triennio,
600 mila
in più rispetto al triennio precedente.
L’aumento
dello stanziamento a favore dello spettacolo avviene nella consapevolezza della
sua importanza per la comunità regionale, come fattore di identità e sviluppo e
a sostegno (in base alla Legge 13) di attività teatrali, musicali, di danza e
circo contemporaneo. Il sistema emiliano-romagnolo dello spettacolo dal vivo si
conferma, tra l’altro, tra
i più articolati e dinamici a livello nazionale: al secondo
posto, dopo la Lombardia, per numero di presenze e per volume d’affari, e al
terzo posto per numero di spettacoli e ingressi, dopo i poli della Lombardia e
del Lazio. Fortemente radicato nel territorio (con 352 sedi di spettacolo dal vivo
censite nel 2016 in Emilia-Romagna, tra cui 193 teatri, di cui 77 storici
ancora attivi), è al centro delle politiche culturali e oggetto di investimenti
significativi da parte degli enti pubblici e di numerose imprese.
Tra le novità
del prossimo triennio, il passaggio dei progetti di sostegno alle bande, ai
cori e alle scuole di musica alle nuove e più importanti forme di sostegno
previste dalla Legge per lo sviluppo del settore musicale, recentemente
approvata. Vengono inoltre ammessi ai contributi della Legge 13 per la
produzione lirica i teatri delle città capoluogo non ancora riconosciuti teatri
di tradizione e che intendano tuttavia intraprendere nel triennio la via del
riconoscimento.
I dati della programmazione regionale
2016-2018
Nel corso del triennio 2016-18, per
l’attuazione della Legge regionale n.13/99 sono stati finanziati 152 progetti di spettacolo dal vivo
(6 in più del 2015): 122 tramite contributi, 30 mediante convenzioni triennali
fra Regione e operatori. Sono state investite risorse complessivamente pari a 11.570.000 euro per ciascun anno del
triennio, di cui 2.751.000 euro nel teatro, 358.000 euro nella
danza, 3.421.000 euro nella musica, 121.000 euro nel circo contemporaneo e
nell’arte di strada, 1.919.000 euro nel settore multidisciplinare. Infine, 3
milioni di euro sono stati assegnati quale contributo regionale alla Fondazione
Teatro Comunale di Bologna. Tra questi importi sono compresi oltre 300.000 euro
destinati a bande, cori e scuole di musica, che saranno resi disponibili nel
triennio 2019-2021 per altri progetti di spettacolo, considerato che i soggetti
musicali sono ora finanziati attraverso la legge Musica.
Per ciò che
riguarda la ristrutturazione e l’ammodernamento delle sedi teatrali, nel 2018
la Regione Emilia-Romagna ha sostenuto progetti per interventi di restauro e
messa a norma, opere di risanamento conservativo e innovativo con contributi
pari a 5 milioni e 630
mila euro, tra fondi Fondi di Sviluppo e Coesione e risorse regionali. Delle 35
sedi di spettacolo interessate dagli interventi (di cui 28 di Enti locali e 7
di soggetti privati) ben 26 sono teatri storici. /CL
L’Emilia-Romagna sempre più terra di cinema. Per il bando nazionale sono a disposizione un milione 500 mila euro, 900 mila per la prima sessione di valutazione e 600 mila euro per la seconda sessione, mentre per il bando regionale sono a disposizione 600 mila euro divisi equamente tra la prima e la seconda sessione di valutazione. Per il bando nazionale possono presentare progetti le imprese italiane, europee ed extraeuropee, che esercitino attività prevalente di produzione cinematografica e audiovisiva. Per il bando regionale possono partecipare solo le imprese regionali, con sede legale in EmiliaRomagna, oppure quelle con un’unità operativa attiva sul territorio da almeno 12 mesi. Ciascuna impresa può presentare non più di una domanda di contributo per ognuna delle due sessioni di valutazione previste per il 2019. Le imprese regionali possono partecipare ad entrambi i bandi. In particolare viene sostenuta la produzione (pre-produzione, riprese/lavorazione, post-produzione) di: opere cinematografiche a contenuto narrativo (con durata superiore a 52’), opere televisive a contenuto narrativo, cioè film (con durata superiore a 52’) o serie (almeno due episodi con durata complessiva pari o superiore a 90‘); opere web a contenuto narrativo, (con durata superiore a 52’); documentari, o serie di documentari. Per essere ammissibili le opere dovranno effettuare almeno 6 giorni di riprese sul territorio regionale e realizzare in Emilia-Romagna non meno del 30% dei giorni di ripresa totali o sostenere qui almeno il 30% dei costi di produzione. Le opere cinematografiche o televisive in alternativa potranno effettuare almeno 18 giorni di riprese sul territorio regionale. Il contributo, a fondo perduto, potrà essere tra il 35% ed il 50% delle spese ammissibili, cioè per attività di pre-produzione, riprese e post-produzione sostenute nel territorio, e non inferiori a 30 mila euro. I contributi potranno essere per un massimo di 150 mila euro per le opere cinematografiche di lungometraggio e televisive; di 50 mila euro per i documentari e di 25 mila per le opere web e per i cortometraggi. L’inizio delle attività sul territorio regionale non potrà avvenire prima della data di presentazione della domanda di contributo e comunque nel corso del 2019.Il termine ultimo per la conclusione del progetto è fissato al 31 dicembre 2020. Le attività previste nel progetto, in linea di massima, dovranno essere realizzare per un minimo del 65% nel corso del 2019. La presentazione delle domande Per entrambi i bandi sono previste due sessioni temporali per la presentazione delle domande: entro le ore 16 del 28 febbraio 2019; dalle ore 16 del 1 luglio 2019 alle ore 16 del 31 luglio 2019. La domanda di contributo, con la documentazione da allegare, deve essere inoltrata esclusivamente a mezzo Pec. Per informazioni filmcom@regione.emilia-romagna.it ; https://cinema.emiliaromagnacreativa.it
I dati del triennio
Dall’avvio della legge (2015-2017) l’impegno della Regione a favore delle attività legate alla filiera dell’audiovisivo ha visto un progressivo incremento, raggiungendo l’importo complessivo di 16 milioni di euro. Di cui 4,3 destinati alla produzione di 133 progetti. Solo nel biennio 2015-2016, si è registrato un aumento dell’occupazione nel settore del 18%, dato probabilmente in crescita, rispetto alle produzioni realizzate a seguire. Si calcola che nel triennio siano state realizzate sul territorio regionale 600 giornate di riprese, con l’impiego di oltre 500 unità di personale tecnico e artistico, per complessive 9000 giornate lavorate. Sempre nel triennio, è cresciuto il sostegno a rassegne e festival cinematografici e audiovisivi (passato da 3 a 16 rassegne e da 5 a 22 festival con finanziamenti da 86 mila euro a 1,3 milioni). Nello stesso periodo per il sostegno alla rete di esercizi cinematografici sono stati assegnati contributi annui di 315 mila euro e nel 2018 di 335 mila, per due progetti di Agis e Acec. Per la formazione le risorse annuali nel triennio sono state di 120 mila euro e nel 2018 di 137 mila per 7 progetti. Alla Fondazione Cineteca di Bologna sono andati nello stesso triennio circa 2 milioni di euro per l’attività di ricerca, raccolta e catalogazione e restauro del patrimonio filmico e audiovisivo dell’Emilia-Romagna.
Le opere già sostenute dalla Regione
Tra le opere significative recenti che hanno avuto un sostegno finanziario o servizi dalla Film Commission regionale, ricordiamo Made in Italy di Luciano Ligabue, la serie televisiva de L’ispettore Coliandro dei Manetti Bros, il prossimo Volevo nascondermi sulla vita di Ligabue di Giorgio Diritti, documentari importanti come Storie del dormiveglia, Almost nothing sul Cern o Le avventure del Lupo su Stefano Benni di Enza Negroni, appena presentato alla Festa del cinema di Roma.Ma non manca l’attenzione all’animazione, come con Mani rosse di Francesco Filippi o Butterflies in Berlin di Monica Manganelli, e al mondo del cortometraggio. Le opere finanziate e le imprese emiliano-romagnole sono anche occasione di visibilità nei festival, come a Cannes o Berlino, mentre bei segni di attenzione vengono in ordine di tempo dalla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La sezione MigrArti, realizzata in collaborazione con il Ministero per i Beni e le attività culturali, ha decretato “miglior film” Il mondiale in piazza di Vito Palmieri, prodotto dalla casa bolognese Articolture; Saremo giovani e bellissimi, opera prima di Letizia Lamartire, finanziato attraverso il bando di sostegno alla produzione nazionale ed internazionale nel 2017, ha ottenuto il premio speciale di Soundtrack Stars Award, e una conferma ulteriore per lo stesso film è appena arrivata dal festival francese di Villerupt.Inoltre a Los Angeles verrà presentato il film Tutto liscio, prodotto da La Famiglia Film, con Maria Grazia Cucinotta, sempre con il sostegno dell’Emilia-Romagna Film Commission.
Un finanziamento importante, da 5.605.011,27 euro, quello che la Regione Emilia-Romagna realizza per 35 progetti legati al settore dello spettacolo nel territorio emiliano romagnolo, di cui 930mila euro destinati alla provincia di Reggio Emilia.
Le risorse, che andranno a finanziare progetti di restauro, riqualificazione e adeguamento funzionale, miglioramento acustico e sismico, ma anche l’acquisto di attrezzature e arredi dei teatri, sono state deliberate nei giorni scorsi dalla Giunta, su proposta dell’assessore Massimo Mezzetti.
I progetti finanziati a Reggio Emilia:
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia: adeguamento funzionale e riqualificazione della “Sala Verdi” e dei relativi spazi per attività di spettacolo nell’ambito del restauro e ristrutturazione del Teatro “Ariosto”. Contributo: 500.000 €
Comune di Luzzara: intervento di ripristino della fruibilità del Teatro sociale di Luzzara. Contributo: 50.000
A.T.E.R. Associazione Teatrale Emilia Romagna: intervento di innovazione tecnologica nel teatro Asioli di Correggio. Contributo: 35.445 €
Comune di Rio Saliceto: intervento di adeguamento cabina di proiezione e di innovazione tecnologica del Teatro Comunale. Contributo: 46.430 €
Comune di Sant’Ilario D’ Enza: interventi di efficienza energetica e di manutenzione straordinaria dell’impianto termo-idraulico, di areazione forzata e dell’impianto elettrico del cine-teatro FORUM. Contributo: 300.000 €
La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato i piani bibliotecario e museale 2018 per il miglioramento, lo sviluppo e la qualificazione degli istituti culturali, in particolare per la realizzazione di nuovi servizi e allestimenti, adeguamento delle sedi e delle dotazioni tecnologiche e per progetti e attività di valorizzazione di beni e raccolte.
Complessivamente, le risorse destinate a sostenere le istituzioni culturali emiliano-romagnole nel 2018 ammontano a 4.994.174 euro, di cui 3.423.174 per la programmazione bibliotecaria e archivistica e 1.571.000 per quella museale.
I piani sono stati approvati sulla base delle proposte avanzate dall’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali (Ibacn) cui i Comuni, o le loro forme associate, hanno presentato richieste di contributo. L’Ibacn ha ricevuto complessivamente 190 proposte di intervento da 99 enti pubblici (93 Comuni e 6 Unioni di Comuni), per complessivi 6.400.000 euro e con richieste di contributo di circa 3.130.000 euro. A tali richieste sono stati assegnati contributi per 2.495.600 euro, per il sostegno a 168 interventi ammessi in seguito a istruttoria.
Per i sistemi territoriali, lo sviluppo dei servizi e l’evoluzione dei sistemi informativi e informatici di biblioteche e musei che rendono accessibili i beni e le informazioni ai cittadini, sono stati destinati 1.105.574 euro. Per gli interventi diretti dell’Ibacn per la catalogazione, l’inventariazione, il censimento, la conservazione, il restauro, la promozione e la valorizzazione dei beni culturali e dei patrimoni degli archivi, delle biblioteche e dei musei sono stati destinati 725.000 euro.
La legge regionale (LR18 del 2000) prevede infine la possibilità, per soggetti privati aventi personalità giuridica e senza fini di lucro, di rientrare nell’organizzazione regionale sia bibliotecaria che museale attraverso la stipula di convenzioni. Tali soggetti, titolari di istituti culturali a valenza regionale, possono contribuire, per la qualità e quantità del patrimonio posseduto e per i servizi resi ai cittadini, all’ampliamento dell’offerta bibliotecaria, archivistica e museale regionale. A 36 istituzioni private ammesse, sono stati assegnati complessivamente 668.000 euro per gli interventi proposti.
C’è la serie tv dell’ispettore Coliandro ma anche il film sul “caso Pantani” e quello su Antonio Ligabue (“Volevo nascondermi”). Sono i primi 750 mila euro di contributi assegnati dalla Regione Emilia-Romagna nella prima sessione di valutazione destinata ai progetti di produzione cinematografica e audiovisiva, realizzati da imprese nazionali per il 2018. Un sostegno al settore cinematografico cui si somma un’identica cifra, 750 mila euro, stanziata con un’altra delibera della Giunta regionale e destinata ai festival e rassegne di rilevanza regionale per il 2018, tutti con sede a Bologna: “Il cinema ritrovato”, “Biografilm Festival” e “Future Film Festival”. Idue bandi sono correlati alla Legge regionale 20 del 2014, “Norme in materia di cinema e audiovisivo”.
I progetti di produzionigiudicati ammissibili sono 9, su un numero complessivo di 18 richieste di contributo pervenute alla valutazione della Regione. Tra essi una serie tv (“L’ispettore Coliandro – Il ritorno 3” di Velafilm), sei film (“Uroboro” di Alfea Cinematografica; “Volevo nascondermi” di Palomar; “Il caso Pantani” di Mr. Arkadin; “Oltre la bufera” di Controluce Produzione; “Se un giorno tornerai” di Invisible Film; “Miserere” di Lime Film) e due documentari (“Il fotografo del rock” di PopCult e “Nati qui” di Ladoc). Per quanto riguarda i festival, tre progetti ammessi al contributo: “Il cinema ritrovato” (Ente mostra internazionale cinema libero), “Biografilm Festival” (Associazione Fanatic about festivals), “Future Film Festival” (Associazione amici del Future Film Festival).
Gli esiti delle istruttorie saranno pubblicati sul sito regionale.
Tutti i bandi e le modalità per la presentazione delle domande sul portale Emiliaromagnacreativa.