Ecobonus veicoli privati, ecco il nuovo bando: rimborsi fino a 3 mila euro per l’acquisto di mezzi non inquinanti

L’Emilia-Romagna continua a rottamare i veicoli privati più inquinanti. Riapre il bando regionale – il terzo da febbraio – per l’ecobonus destinato ai cittadini che intendono sostituire la vecchia auto con un mezzo più ecologico. A disposizione ci sono 485 mila euro per “assegni” riservati ai proprietari di mezzi alimentati a benzina fino all’euro 2 o diesel fino all’euro 4 che passano ad auto con minori emissioni. Il contributo regionale è di 3 mila euro per l’acquisto di mezzi elettrici o ibridi e di 2 mila per quelli a metano e gpl

Con la riapertura dei termini, le nuove domande possono essere presentate da oggi fino al 29 ottobre, senza alcun vincolo legato al reddito o all’Isee dell’interessato. Non serve nemmeno la certezza dello sconto ulteriore del 15% sul prezzo di listino del modello base praticato dalle case produttrici, previsto dal Protocollo di intesa siglato il 6 novembre 2018 tra Regione, Anfia, Unrae e Federauto, e si considerano automaticamente acquisite le richieste pervenute nell’ambito della seconda edizione del bando (scaduta a fine settembre) per le quali i rivenditori non lo abbiano applicato. 

Cosa prevede il bando

Potranno richiedere il contributo i cittadini residenti in Emilia-Romagna che intendono rottamare – o hanno rottamato dal 1^ gennaio 2019 – un’autovettura di proprietà o intestata a un’altra persona sempre residente in regione (che abbia dato il consenso). Deve trattarsi di veicoli fino alla classe euro 2 se alimentati a benzina, benzina/metano o benzina/gpl e fino alla classe euro 4 per i diesel.

Gli incentivi riguardano l’acquisto di un’autovettura nuova – con prima immatricolazione tra il 24 giugno 2019 e il 30 aprile 2020 – elettrica, ibrida (benzina/elettrica), a metano (mono e bifuel benzina) o gpl (mono e bifuel benzina). Queste ultime tre categorie devono essere di classe ambientale euro 6.

Il contributo regionale è di 3 mila euro per l’acquisto di mezzi elettrici o ibridi; di 2 mila per quelli a metano e gpl.

La procedura per la richiesta di contributo si articola in tre fasi tutte online: prenotazione del contributo entro il prossimo 29 ottobre; invio dell’ordine di acquisto entro il successivo 31 ottobre e rendicontazione attraverso un applicativo regionale entro il 30 aprile 2020. 

Per accedere è necessario ottenere le credenziali informatiche attraverso i sistemi di identità digitale Federa (www.federazione.lepida.it) oppure Spid (https://www.spid.gov.it/richiedi-spid).

La graduatoria dei soggetti beneficiari sarà stilata secondo l’ordine di arrivo delle prenotazioni on line, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

La richiesta dell’ecobonus può essere fatta nella sezione dedicata del portale della Regione: http://www.regione.emilia-romagna.it/mobilitasostenibile.

L’Emilia-Romagna sceglie la buona mobilità: più treno, mezzi pubblici e bici

Una Emilia-Romagna più libera di muoversi. In treno, sui mezzi pubblici, potenziati e rinnovati, e in bicicletta. Meno in auto, con molti più mezzi elettrici nelle strade e le merci che viaggiano su ferrovia. Nelle scelte da fare, un occhio attento alla pianificazione urbanistica, poi accessibilità del territorio e mobilità sostenibile per favorire appunto gli spostamenti di cittadinilavoratoristudenti, senza mai perdere di vista gli aspetti di benessere sociale e i vantaggi ambientali ed economici.
Sono i capisaldi del nuovo Piano regionale integrato dei trasporti 2025 dell’Emilia-Romagna, adottato dall’Assemblea legislativa e arrivato in Aula dopo un lungo percorso di ascolto e consultazioni in tutte le province.
Un documento che fissa obiettivi importanti da qui ai prossimi 5 anni – taglio del 50% dei tratti viari congestionati e dei decessi sulle strade regionali; mobilità ciclabile in crescita del 20%, con la quota di chi sceglie il treno che sale fino al +50%; +30% il trasporto merci su ferrovia; +20% auto elettriche – per arrivare a tagliare del 30% le emissioni CO2 legate ai trasporti.   

Gli obiettivi

Tra gli obiettivi al 2025 fissati dal nuovo Prit, la riduzione del 50% dei tratti in congestione della rete stradale regionale e della mortalità sulle stradeAumenti del 20% della mobilità ciclabile negli spostamenti urbani, dal 30 al 50% dei passeggeri dei servizi ferroviari. Ancora: +10% dei passeggeri del trasporto pubblico locale su gomma, +30% del trasporto di merci su ferrovia e un taglio del 10% della crescita del tasso di motorizzazione.
Infine, venendo ai veicoli ad alimentazione elettrica, vera scommessa dei prossimi anni, le previsioni sono di un + 20% di immatricolazioni delle auto, + 15% per le ibride, + 35% per gli autobus elettrici, + 25% per gli autoveicoli commerciali leggeri elettrici.
Inoltre, si prevede un +50% di sostituzioni dei veicoli commerciali leggeri al di sotto della categoria euro 1 con veicoli a basso impatto ambientale. In sostanza, si arriverebbe a una riduzione delle emissioni CO2 legate ai trasporti del 30% al 2025.   
Per quanto riguarda il miglioramento dei servizi ferroviari, l’obiettivo è di elevare gli standard di sicurezza, una sempre maggiore integrazione delle tariffe, il radicale rinnovo del materiale rotabile, una tempestiva informazione agli utenti e l’ammodernamento della rete esistente.

Sul trasporto pubblico locale, le azioni principali sono rivolte al rinnovo della flotta circolante, anche con l’inserimento di mezzi ad energie alternative, l’evoluzione del biglietto elettronico con pagamenti web o su telefonia, un forte ruolo del trasporto pubblico su gomma fuori dai centri urbani e dalle grandi direttrici in collegamento con il sistema ferroviario.
Le azioni per la mobilità sostenibile vanno infatti a sostegno di politiche per la diffusione dei veicoli elettrici, la regolamentazione degli accessi urbani e della sosta, lo sviluppo della rete delle ciclovie.
Per quanto riguarda la logistica e il trasporto merci, gli interventi mirano al potenziamento degli scali principali, a misure di disincentivo dei mezzi maggiormente inquinanti e alla promozione di una logistica “verde certificata” per un minor consumo energetico.
No, dunque, a una continua rincorsa a “muovere i veicoli”, ma piuttosto azioni diffuse per ridurre l’impatto ambientale, massimizzando l’efficienza, l’intelligenza e la rapidità degli spostamenti.

Trasporti, 86 nuovi treni in Emilia-Romagna

Oggi a Bologna, alla Stazione centrale, i viaggiatori e i cittadini potranno salire a bordo dei nuovi treni Pop e Rock presto in circolazione in tutta l’Emilia-Romagna. Si tratta di una dotazione di 86 nuovi convoglifrutto della gara del ferro che, con un investimento complessivo di 750 milioni di euro da parte della Regione, potranno rendere ancora più competitiva la scelta di una mobilità sostenibile, in grado di offrire una alternativa concreta all’utilizzo di auto e veicoli privati.

I nuovi treni

Rock è il nuovo treno regionale a doppio piano e alta capacità di trasporto. Un treno per i pendolari a 4, 5 o 6 casse con prestazioni paragonabili a quelle di una metropolitana. Può raggiungere i 160 km/h di velocità massima con un’accelerazione di 1,10 m/sec2 e ospitare circa 1.400 persone, con oltre 700 sedute nella composizione più lunga.

Pop è il nuovo treno a mono piano e media capacità di trasporto, a 3 o 4 casse, con 4 motori di trazione. Viaggerà a una velocità massima di 160 km/h, avrà un’accelerazione maggiore di 1 m/sec2 e trasporterà circa 530 persone, con oltre 300 posti a sedere nella versione a 4 casse, e circa 400, con 200 sedute, in quella a 3 casse.

I nuovi treni regionali Rock e Pop sono riciclabili per il 96% con una riduzione del 30% dei consumi energetici. Insieme a una sempre maggiore affidabilità (telediagnostica di serie) ed elevati standard di sicurezza (telecamere e monitor di bordo con riprese live).

AMBIENTE | CLIMA | MOBILITÀ

Buona giornata a tutti.

Questa mattina, 15 marzo, sono al Parco del Popolo a Reggio Emilia in occasione dello sciopero mondiale per il clima. Un’iniziativa nata dal coraggio di una giovane donna, Greta Thunberg, che ci vede uniti su una sfida vitale: gli effetti devastanti del cambiamento climatico devono essere al centro delle nostre azioni quotidiane e della politica per 365 giorni all’anno (qua trovate l’intervista di Greta di ieri su Repubblica).

La politica mondiale può e deve fare di più, ma è giusto ricordare cosa abbiamo fatto di concreto in Regione su clima e ambiente in questi anni:

Quella contro il cambiamento climatico e per l’abbattimento delle emissioni in atmosfera è una sfida decisiva: quando è in gioco il futuro della nostra Terra ogni idea, ogni discussione aiuta a voler bene al nostro Paese, ai nostri figli e al loro domani. Per questo, il tema dell’ambiente non può andare di moda a giorni alterni, non può essere affrontato solo sulla scia di grandi emozioni alle quali seguono importanti rimozioni. Dobbiamo essere pronti, ogni giorno, a cambiare rotta nelle azioni e nelle parole.

Leggo sempre molto volentieri i vostri commenti: scrivetemi a ottavia@ottaviasoncini.it.

A presto,
Ottavia

Ecco gli ecobonus per i privati: dalla Regione fino a 3mila euro per chi passa a un’auto elettrica, ibrida, a metano o gpl

Fino a 3 mila euro di rimborso dalla Regione, più uno sconto minimo del 15% sul prezzo di listino da parte dei concessionari, per i cittadini che, in Emilia-Romagna, decideranno di cambiare la vecchia autovettura, più inquinante, compresi i diesel euro 4, e acquistare un nuovo modello abasso impatto ambientale o a zero emissioni, come nel caso delle auto elettriche.

È questa la nuova misura decisa dalla Giunta regionale per il contrasto a smog e polveri sottili provocate dal traffico su gomma. A partire dal 15 febbraio e fino al 24 maggio, per chi risiede in un Comune dell’Emilia-Romagna e ha un Isee familiare fino a 35mila euro l’anno sarà possibile chiedere online l’ecobonus, grazie al bando che mette a disposizione 5 milioni di euro per incentivare la sostituzione dei mezzi privati con autovetture di tipo “ecologico”: elettricheibride, a metano o a Gpl.

La misura si affianca alle altre già adottate per accelerare il rinnovo in chiave ecologica del parco mezzi circolante: dall’ecobonus fino a 10mila euro per la rottamazione dei veicoli commerciali diesel leggeri fino all’euro 4, attraverso il bando da quasi 4 milioni di euro aperto il 15 novembre scorso e tuttora disponibile, al contributo fino a 191 euro l’annoper tre anni, pari al costo del bollo auto per chi acquista un’auto ibrida nuova nel 2019. Misure confermate anche per quest’anno e che la Regione rilancia con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria: imprese e cittadini possono infatti richiedere entrambi.

La richiesta di tutti e tre i tipi di ecobonus regionali può essere fatta nella sezione dedicata sul portale della Regione: http://www.regione.emilia-romagna.it/mobilitasostenibile.

Il nuovo bando è stato illustrato questa mattina a Bologna dal presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, insieme agli assessori regionali all’Ambiente, Paola Gazzolo, e ai Trasporti, Raffaele Donini. Un incontro che è servito per fare il punto sugli interventi varati dalla Regione per incentivare la sostituzione da parte di privati e imprese degli autoveicoli a maggiore impatto ambientale con altri modelli a basse emissioni e, più in generale, per rilanciare la sfida della mobilità sostenibile.

Autobus gratis per gli abbonati ai treni regionali

Sfida della mobilità sostenibile che vede nell’integrazione tariffaria tra treno e bus una delle misure più importanti fra quelle varate dalla Regione: chi fa un abbonamento annuale o mensile al servizio ferroviario regionale, può infatti viaggiare gratis sugli autobus di 13 città dell’Emilia-Romagna, i nove comuni capoluogo più Carpi, Imola e Faenza. La Giunta regionale per questo investe 6 milioni di euro l’anno, e tuttora gli utenti possono richiederla e ottenerla (per informazioni e modalità, il riferimento è sempre la sezione web dedicata alla mobilità sostenibile). Oltre alle nuove App, Roger e Chiamatreno, con cui, online, è possibile acquistare i biglietti di treno e bus, pagare la sosta sulle strisce blu senza alcun sovraprezzo e calcolare il percorso treno/bus.

Duemila colonnine per la ricarica delle auto elettriche entro il 2020

Alle iniziative descritte, si aggiunge l’accordo sottoscritto nel settembre scorso dalla Regione con cinque tra le principali società fornitrici di energia che operano in regione per l’installazione entro il 2020 a loro spese di una rete pubblica di 1.500 colonnineper la ricarica delle auto elettriche nei punti nevralgici delle principali città dell’Emilia-Romagna.  Altre 500 colonnine saranno installate nel prossimo biennio dagli operatori privati grazie al cofinanziamento regionale attraverso i fondi del Piano nazionale infrastrutture ricarica elettrica (Pnire), per un investimento complessivo stimato intorno ai 18 milioni di euro.

Mobilità sostenibile, la Regione estende l’ecobonus per chi acquisterà l’auto ibrida anche nel 2019

Altri 3 anni di contributi per i cittadini emiliano-romagnoli che acquisteranno nel 2019 un’auto ad alimentazione ibrida, a basso impatto ambientale e a ridotto consumo energetico.

La Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha infatti esteso gli incentivi all’acquisto di veicoli ecologici (auto ibride benzina-elettrica, ad alimentazione termica, o con alimentazione benzina-idrogeno) anche per i mezzi che saranno immatricolati nel prossimo anno.

Si tratta di un contributo annuo fino a un massimo di 191 euro, erogato per un triennio, pari al valore del bollo di un’auto di media cilindrata. Le richieste potranno essere inoltrate dal 15 gennaio.

Come ottenere il contributo

Non si tratta di un’esenzione del bollo auto ma di un contributo triennale equivalente: quindi gli intestatari dell’auto, che poi riceveranno il beneficio, dovranno comunque pagare il bollo auto e la Regione verserà loro il relativo ammontare, fino appunto a 191 euro che è il valore del bollo per un mezzo di media cilindrata.

In particolare, i cittadini residenti in Emilia-Romagna che immatricoleranno un’automobile nel corso del 2019 potranno chiedere il contributo con una domanda online, dalle ore 10 di martedì 15 gennaio. 

Per accedere al sistema occorre precedentemente registrarsi con Federa(http://federazione.lepida.it/registrati) oppure con Spid, il sistema pubblico di identità digitale (https://www.spid.gov.it/), o con Smartcard. Nella domanda si dovranno inserire i propri dati anagrafici, quelli dell’auto e le coordinate bancarie sulle quale ricevere poi l’importo dovuto: ogni anno la Regione provvederà in automatico all’accredito.

Ecco la rivoluzione digitale del trasporto pubblico dell’Emilia-Romagna

Viaggia su smartphone e smartcard la rivoluzione digitale del trasporto pubblico locale dell’Emilia-Romagna. E sono quattro i progetti che partiranno tra oggi e marzo 2019 per rendere più semplice muoversi su treni e bus da Piacenza a Rimini a tutto vantaggio di pendolari, turisti e cittadini.

Da Rogerl’assistente virtuale per acquistare biglietti, consultare gli orari, pagare il parcheggio e per informazioni sul mezzo più conveniente da utilizzare per raggiungere la propria destinazione, a Iter, il borsellino elettronico della tessera Mi muovo, a Chiamatreno, l’app testata con l’associazione dei pendolari che informa in tempo reale sugli orari e le variazioni di servizio dei treni Tper, per finire con Google maps che entro marzo, finora unico caso al mondo per una Regione, fornirà tutti gli orari di bus e treni dell’Emilia-Romagna in tempo reale.

Da oggi arriva Roger l’assistente virtuale che aiuta a programmare il proprio viaggio, acquistare i biglietti, consultare gli orari e pagare il parcheggio

Si chiama Roger l’assistente virtuale che, a partire da oggi, fornirà a tutti gli utenti i biglietti e le informazioni per viaggiare in Emilia-Romagna. La app, scaricabile da Google play e dall’Apple store per i dispositivi android e Ios, permette di acquistare con carta di credito – anche se a breve sarà possibile utilizzare altre modalità di pagamento – tutti i biglietti per i bus e i treni. Non solo, attraverso un travel planner, Roger suggerirà il percorso migliore per la destinazione che vogliamo raggiungere tra gomma e ferro e ci permetterà di consultare gli orari della fermata vicina.

Inoltre, per chi si sposta con la propria auto, sarà possibile pagare il parcheggio sulle strisce blu, senza alcun sovrapprezzo e solo per il periodo di sosta effettivo. Il servizio è al momento disponibile a Bologna, Cesena, Forlì, Modena, Ravenna e poi: San Lazzaro di Savena nel bolognese, Fiorenzuola d’Arda nel piacentino, Sant’Arcangelo di Romagna nel riminese, Bagno di Romagna, Cesenatico, Gatteo e Sarsina in provincia di Forlì-Cesena. E se non ci ricordiamo dove abbiamo lasciato l’auto, Roger, attraverso una apposita funzione dell’app, ce lo dirà. L’applicazione parte oggi con una prima fase di sperimentazione e sarà successivamente oggetto di una campagna di comunicazione sul territorio. Per informazioni consultare i siti delle Aziende Tpl e https://rogerapp.it/

Iter, il borsellino elettronico per le tessere Mi muovo

Si chiama Iter, partirà tra meno di tre mesi, a marzo 2019, ed è un vero e proprio borsellino elettronico che andrà a integrare le tessere Mi Muovo e permetterà di acquistare e validare i biglietti dell’autobus e dei treni regionali. Ricaricabile in tabaccheria e sui siti online delle Aziende locali di trasporto pubblico, Iter permette di comprare i biglietti giusti, per una o più zone, direttamente a bordo del bus e con un risparmio sul costo del biglietto cartaceo se si viaggia in ambito urbano.  
Chi è in possesso di una tessera Mi muovo non dovrà fare nulla perché Iter è già disponibile automaticamente e potrà essere utilizzato, dal prossimo marzo, per tutti i viaggi non compresi nel proprio abbonamento. Chi non possiede la tessera Mi muovo potrà acquistare la nuova Mi Muovo Iter impersonale al costo di 10 euro con 8 euro precaricati nelle rivendite autorizzate o richiederla da oggi sul sito www.mimuovoiter.it per riceverla gratuitamente a casa.
Per informazioni consultare i siti delle Aziende Tpl.

Chiamatreno, l’app e il sito per i pendolari su ferro che informa in tempo reale

È pensata per i pendolari su ferro, tanto che è stata testata per diversi mesi dalla loro associazione,  ed è disponibile da oggi: Chiamatreno, la app scaricabile dal Google play e dall’Apple store per i dispositivi android e Ios, ma c’è anche la versione online www.chiamatreno.it, permette di consultare in tempo reale, gli orari dei treni Tper e di ricevere informazioni sulle variazioni del servizio.

L’orario di bus e treni dell’Emilia-Romagna viaggia su Google maps

Entro marzo 2019 tutti gli orari di bus e treni dell’Emilia-Romagna in tempo reale, 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno, arrivano su Google maps. È la prima volta al mondo che i dati del trasporto pubblico locale di un’intera regione sono consultabili sull’app del colosso californiano più diffusa. E questo grazie agli investimenti messi in campo in questi anni dalla Regione e dalle aziende locali che hanno permesso di raccogliere in un’unica banca dati tutte le informazioni utili per tracciare in tempo reale gli arrivi di treni e bus sull’intero territorio dell’Emilia-Romagna. Da qui la collaborazione con Google, leader mondiale nel settore dell’infomobilità.

L’Emilia-Romagna investe sulle due ruote: in arrivo 135 chilometri di nuove piste ciclabili e mille posti bici in più per l’interscambio ferroviario

Una rete di 135 chilometri di nuove piste ciclabili da Piacenza a Rimini e mille posti bici in più in apposite strutture e spazi attrezzati situati a ridosso delle stazioni ferroviarie. Il tutto per incentivare l’utilizzo delle due ruote negli spostamenti quotidiani casa-lavoro e casa-scuola e contribuire così alla riduzione dell’inquinamento dell’aria e della congestione del traffico urbano, con indubbi benefici per la salute pubblica.

La Regione Emilia-Romagna investe sulla mobilità sostenibile e mette sul piatto un ulteriore pacchetto di risorse finanziarie pari a 10 milioni di euro per sostenere la realizzazione entro un paio d’anni di 36 nuovi interventi di potenziamento del sistema regionale delle ciclovie in ambito urbano e dei servizi e infrastrutture di interscambio con il sistema ferroviario. Interventi che vedono come protagonisti soprattutto i comuni di piccole o medie dimensioni – singoli, associati e loro unioni – e, in qualche caso, le province.

È il frutto di un bando emanato a giugno, nella scia della legge regionale approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa nel maggio del 2017 per la promozione della mobilità ciclistica, e di cui la Giunta di viale Aldo Moro ha approvato la graduatoria finale. Alta la partecipazione, ben 93 le domande presentate, a testimonianza del grande interesse da parte degli enti locali rispetto a queste tematiche.

Oltre 23 milioni di investimenti da parte degli enti locali

Sono 36 le domande ammesse a contributo, di cui 29 riguardanti l’ampliamento e la messa in sicurezza della rete delle ciclovie e 7 il potenziamento dei servizi di deposito bici nei pressi delle stazioni ferroviarie, che potranno beneficiare del sostegno regionale, con contributi che oscillano dal 20% al 70% della spesa, per un investimento complessivo di oltre 23 milioni di euro.

Le domande escluse per mancanza di fondi sono state inserite in una graduatoria di riserva alla quale attingere nell’eventualità che si rendano disponibili risorse finanziare aggiuntive oppure in caso di rinuncia o e revoca dei finanziamenti assegnati ai progetti prima classificati.

I progetti finanziati nel reggiano

  • Comune di Reggio Emilia: connessioni sostenibili terzo stralcio potenziamento della rete ciclabile comunale e provinciale. 400mila € di finanziamento regionale.
  • Comune di Castellarano (capofila): progetto di completamento della ciclabile regionale del fiume Secchia da Rubiera a Lugo di Baiso. 400mila € di finanziamento regionale.
  • Provincia di Reggio Emilia: messa in sicurezza della SP20 nel tratto di collegamento fra il comune di Poviglio e la frazione di San Sisto tramite la realizzazione di percorso ciclopedonale. 200mila € di finanziamento regionale.
  • Comune di Sant’Ilario d’Enza (capofila): realizzazione di collegamenti ciclopedonali tra i nuclei abitati dei comuni di Sant’Ilario d’Enza e Gattatico. 400mila € di finanziamento regionale.
  • Comune di Guastalla: progetto di percorso ciclopedonale tra le frazioni ed il capoluogo del comune di Guastalla. 173mila € di finanziamento regionale.
  • Comune di Rio Saliceto: realizzazione di percorso ciclabile nel centro cittadino di Rio Saliceto. 143mila € di finanziamento regionale.
  • Comune di Quattro Castella (capofila): percorso ciclabile di collegamento tra le località vasca di Corbelli e ponte di Puianello lungo l’asta del Torrente Crostolo. 106mila € di finanziamento regionale.

I lavori di realizzazione delle opere, finanziati attraverso le risorse del Fondo coesione e sviluppo 2014-2020 del ministero delle Infrastrutture e trasporti, dovrebbero partire entro il 2019 e concludersi entro un paio d’anni. Per ciascun intervento sarà stipulata un’apposita convenzione tra Regione e i soggetti attuatori per definire modalità e cronoprogramma dei lavori.

Cosa prevede la legge regionale sulla ciclabilità

La realizzazione di nuove piste ciclabili e infrastrutture di servizio per incentivare l’utilizzo delle due ruote per gli spostamenti giornalieri in ambito urbano è soltanto uno degli obiettivi della legge regionale sulla ciclabilità, varata nel maggio 2017.  Tra le novità previsti spazi per il deposito biciclette negli edifici residenziali, presso le attività produttive e nei luoghi pubblici. Saranno poi individuate azioni per la riduzione della velocità e la realizzazione diffusa di “zone 30”, inteso come limite chilometrico orario. Inoltre nell’erogazione dei contributi regionali saranno premiati i progetti che prevedono servizi rivolti agli utenti delle due ruote in prossimità delle velostazioni (riparazione,  noleggio, ecc.), oltre alla marchiatura registrata delle biciclette per contrastare i furti.  Accanto a questi interventi si punta poi a dare impulso alla nascita di una rete di itinerari e ciclovie ad uso ricreativo-turistico di interesse regionale e nazionale (Ciclovia del Sole, Ciclovia del Vento, Ciclovia Adriatica).

In allegato: Elenco dei progetti finanziati in Emilia-Romagna

Mobilità sostenibile, svolta Emilia-Romagna: rete pubblica di 2mila colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici

Millecinquecento nuove colonnine per la ricarica di auto elettriche da installare nei prossimi due anni nelle principali città dell’Emilia-Romagna, che diventa così apripista in Italia nella sfida della mobilità a emissioni zero e colma, almeno in parte, il gap che ci separa dai Paesi europei a più alto tasso di sviluppo del mercato delle auto elettriche, come Norvegia, Svezia e Olanda.

È l’obiettivo del protocollo di intesa siglato questa mattina a Bologna dall’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, con i rappresentanti di cinque tra i principali fornitori di energia elettrica che operano in Emilia-Romagna – EnelHeraIrenBe Charge ed Enermia – per la nascita entro il 2020 in Emilia-Romagna di una capillare rete di punti di ricarica di veicoli ad alimentazione elettrica, sia mezzi di trasporto pubblico, che autovetture ad uso privato.

Saranno queste cinque società che, in base all’accordo, dovranno provvedere all’installazione a proprie spese delle nuove infrastrutture di ricarica pubbliche nei punti nevralgici del traffico cittadino – stazioniaeroportiospedaliparcheggicentri commerciali, ecc. – secondo un piano di localizzazione concordato tra la Regione e i Comuni che si candidano a ospitarle.

Alle 1.500 previste dall’intesa, se ne aggiungeranno altre 500 la cui installazione, nei prossimi due anni, è finanziata al 50% dalla Regione, attraverso i fondi del Piano nazionale infrastrutture ricarica elettrica (PNIRE), e al 50% dagli operatori privati.

Complessivamente, calcolando un costo di 9mila euro a colonnina, viene stimato un investimento complessivo di 18 milioni di euro.

L’accordo firmato: il piano di localizzazione pronto in sei mesi

Secondo la tabella di marcia prevista nell’intesa sulle 1.500 colonnine firmata oggi, il piano vedrà la luce entro sei mesi e dovrà favorire la messa in esercizio di impianti di ricarica anche nelle cosiddette aree “a domanda debole”, cioè con scarsa presenza di veicoli elettrici in circolazione, proprio per accelerare la riconversione alla mobilità a zero emissioni.

La situazione oggi in Emilia-Romagna

Sono circa 150 i punti di ricarica a uso pubblico attualmente esistenti sul territorio dei principali comuni dell’Emilia-Romagna. Una rete frutto di accordi stipulati a partire dal 2011 tra Regione, Comuni e gestori dei servizi di fornitura di energia cui si aggiungono 24 colonnine installate in 8 comuni della Riviera (Comacchio, Marina di Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria-Igea Marina, Riccione, Misano e Cattolica) nell’ambito del progetto “Mi muovo mare”, grazie ad un finanziamento del ministero delle Infrastrutture e trasporti che portano così complessivamente a 174 i punti di ricarica ad oggi disponibili in regione.

Le caratteristiche del servizio e l’interoperabilità

Tra i requisiti espressamente richiesti dalla Regione e inseriti nel protocollo d’intesa c’è l’interoperabilità, vale a dire la possibilità da parte degli utenti di ricaricare le batterie della propria autovettura presso qualsiasi gestore elettrico. Per usufruire del servizio di ricarica si dovrà sottoscrivere un contratto con un operatore, che rilascerà agli interessati un’apposita tessera. In alternativa si potrà utilizzare il proprio smartphone, scaricando una App che consente di sbloccare le colonnine tramite la “lettura” di uno specifico codice QR. In questo caso anche l’importo da pagare potrà essere addebitato tramite sistemi di pagamento elettronici.

costi per la ricarica variano da fornitore a fornitore, ma dovrebbero aggirarsi in media sui 2 euro ogni 100 chilometri di percorrenza.

La Regione per la mobilità ad emissioni zero

Per favorire la diffusione dei veicoli elettrici, a partire dalla Pubblica amministrazione, la Regione ha stanziato fino ad oggi 2,4 milioni di euro di fondi Por-Fesr per finanziare l’acquisto di un centinaio di veicoli elettrici da parte dei 15 Comuni che hanno aderito all’accordo sulla qualità dell’aria 2012-2015. Un elenco che comprende – in ordine alfabetico – Bertinoro, Bologna, Carpi, Cesena, Faenza, Ferrara, Forlì, Forlimpopoli, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.

Altri 700.000 euro di fondi Por-Fesr 2014-2020 saranno inoltre destinati al finanziamento di una linea sperimentale di trasporto pubblico locale con autobus ad alimentazione elettrica in una città dell’Emilia-Romagna che sarà individuata sulla base di una manifestazione di interesse emanata entro l’anno.

Per incentivare il passaggio alla mobilità a basso impatto ambientale la Regione ha concesso per l’anno 2016 l’esonero del bollo e per gli anni 2017 e 2018 un contributo triennale all’acquisto di auto ibride (benzina/elettrico) pari al costo della tassa automobilistica regionale, per un importo fino a 191 euro per ciascun anno.

Le automobili ibride sono sempre più diffuse in Emilia-Romagna: dai 2.776 veicoli di nuova immatricolazione nel 2015 si è passati ai 4.369 nel 2016 (+57%) e ai 7.056 nel 2017 (+61%). Numeri inferiori invece per le auto elettriche: l’anno scorso nel 2017 ne sono state acquistate solo 603 in tutta l’Emilia-Romagna, su un totale di oltre 2,84 milioni di autovetture in circolazione.

Regione e Territorio: strategie e progetti | Martedì 4 settembre ore 21.00 | Festareggio

Martedì 4 settembre vi aspetto alle 21:00 presso Piazza Grande di Festareggio per l’iniziativa “Regione e Territorio: strategie e progetti“.

Saranno presenti Raffaele Donini (Assessore ai trasporti e infrastrutture Regione ER), Marcello Moretti (Consigliere provinciale delegato alle infrastrtture) e Alex Pratissoli (Assessore all’urbanistica Comune Re).

Per ciascuna persona e impresa, per la politica e la comunità, prima o poi arriva il momento di prendere una posizione perché giusta.

La Regione Emilia-Romagna non si piega, non si ferma: da nessuna parte al mondo si è mai visto un paese che cresca senza investimenti nelle infrastrutture. Il Governo Legastellato non si è espresso in modo chiaro sul futuro di opere attese da decenni dal nostro territorio, come la Cispadana, la bretella di Rivalta, la tangenziale di Rubiera, la tangenziale di Fogliano, la tangenziale nord di Reggio.

Martedì sera parleremo di questo, di mobilità sostenibile e consumo di suolo; insomma, proveremo a parlare insieme di futuro.