Comuni, 384mila euro per 4 progetti di riqualificazione urbana nel reggiano

Progetti di riqualificazione urbana e delle strade comunali, ma anche interventi per completare centri polivalenti e piste ciclabili, spazi per il volontariato e lo sport, per potenziare il turismo fluviale o sostenere i prodotti locali.

E’ l’impegno della Regione per realizzare 31 programmi territoriali, finanziati con 2,8 milioni di euro di risorse proprie, selezionati tra quelli presentati dai piccoli Comuni o che si sono fusi attuando le previsioni del programma regionale di riordino istituzionale.

La Giunta ha approvato la delibera che sostiene le opere pubbliche indicate dalle amministrazioni locali: 5 a Bologna per 500 mila euro; 2 a Ferrara per 180 mila euro; 4 rispettivamente a Modena per 339.600 euro, Reggio Emilia per 384 mila euro e Parma per 335 mila euro; 3 a Piacenza per 282.372 euro, Forlì-Cesena per 300 mila euro, Ravenna per 206.576 e Rimini per 196 mila euro.

I progetti selezionati ora accedono alla fase di negoziazione che precede l’accordo per l’attuazione dell’intervento. 

Gli interventi nel reggiano

In provincia di Reggio Emilia, Vetto e Toano avranno un contributo di 100 mila euro ciascuno per la riqualificazione del borgo rurale e per la palestra polivalente, Ventasso oltre 96 mila euro per il palaghiaccio di Cerreto Laghi, Canossa oltre 87 mila euro per la realizzazione del parcheggio per la scuola pubblica.

Ricostruzione, a Correggio riapre al culto la Basilica di S.Quirino. Dalla Regione contributo di oltre 858mila euro

Riapre al culto la monumentale Basilica di San Quirino a Correggio. Chiusa per ragioni di sicurezza all’indomani del sisma che aveva danneggiato anche la torre civica adiacente alla facciata, la chiesa arcipretale di Correggio scrigno di arte che dal Rinascimento giunge fino alla contemporaneità con pregevoli opere di pittura e scultura, riapre dopo un complesso intervento di consolidamento strutturale che ha restituito all’edificio condizioni di agibilità.

Gli interventi, finanziati con le risorse messe a disposizione dal commissario delegato alla Ricostruzione, hanno avuto un costo complessivo di con costo di oltre 858 mila euro mentre sono state messo in campo dalla Parrocchia le somme necessarie al restauro pittorico, condotto dalla ditta Athaena di Reggio Emilia, che ha eseguito anche il restauro degli arredi lignei del presbiterio opera per la quale la parrocchia aveva ottenuto un finanziamento con risorse erogate dai fondi 8×1000 della Presidenza del Consiglio dei Ministri Contestualmente la parrocchia ha intrapreso lavori, che hanno recuperato tanto l’apparato decorativo ottocentesco che impreziosisce l’interno, come i pregevoli intagli lignei della cassa dell’organo e del coro absidale. I lavori sono frutto di una feconda sinergia tra le istituzioni preposte tra cui l’ufficio per i beni culturali della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla che ha operato in qualità di stazione appaltante ma anche le strutture periferiche del ministero per i Beni culturali, chiamati a vigilare sulla qualità della progettazione e dell’esecuzione dei lavori a salvaguardia delle valenze materiali e storiche dei monumenti antichi.

Grazie alle risorse stanziate dal commissario alla Ricostruzione sono già stati realizzati interventi alle chiese parrocchiali di S. Prospero di Correggio e di Mandrio dove già nelle prossime settimane si impianterà nuovamente un cantiere per il 2° stralcio di opere. Il prossimo anno, invece, partiranno i lavori presso le chiese di Mandriolo, Lemizzone e S. Biagio. Nel Capoluogo sarà oggetto di intervento anche il complesso monastico di Santa Chiara con previsione di inizio lavori nel settembre 2020. Infine, si opererà per il recupero strutturale la chiesa della Madonna della Misericordia, già messa in sicurezza nei mesi immediatamente successivi il sisma.

Il consolidamento di San Quirino a Correggio è parte di un intenso lavoro messo a punto sull’area del “cratere” messo a punto dalla Diocesi. A distanza di 7 anni dall’evento sismico delle oltre 70 chiese danneggiate, e rese in gran parte inagibili, circa 30 edifici sono stati restituiti alla pubblica fruizione.

Sicurezza del territorio, via a 130 cantieri per 11 milioni di euro

Opere idrauliche, frane, versanti e fiumi, difesa della costa, strade interrotte da dissesti. Sono oltre 130 i cantieri per la sicurezza del territorio pronti ad aprire nel 2019 in Emilia-Romagna, con risorse per circa 11 milioni di euro, per fronteggiare i danni provocatida piogge, mareggiate e venti forti tra ottobre e novembre 2018.

E’ stato firmato ieri dal presidente della Regione il decreto che dà il via al Piano degli interventi immediati di messa in sicurezza o di ripristino delle strutture e infrastrutture danneggiate nei settori dell’edilizia pubblica, compresa la manutenzione della rete viaria e la mitigazione del dissesto idrogeologico.

finanziamenti alle province emiliano-romagnole sono così ripartiti. Agli interventi in provincia di Bologna sono destinati 311 mila euro2 milioni e 60 mila euro andranno alla provincia di Modena, mentre Reggio Emilia e provincia avranno risorse per 1 milione e 200 mila euro. Ai lavori in provincia di Parma vanno finanziamenti per 1milione e 620 mila euro, e 760 mila euro a quelli in provincia di Piacenza.  A Ravennasono assegnati fondi per 894 mila euroRimini potrà contare su 200 mila euro.Infine,alla provincia di Forlì-Cesena andranno 680 mila euro e a Ferrara 2 milioni e 558 mila euro.

I fondi rientrano nella seconda tranche di risorse nazionali (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 aprile 2019) ripartite nell’ambito dell’accordo tra Stato e Regioni per far fronte agli eventi di maltempo dell’autunno 2018.

Il Piano è stato realizzato da Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e servizio Difesa del suolo, della costa e bonifica, con la collaborazione delle Amministrazioni provinciali, comunali, delle Unioni di Comuni, e dei gestori dei servizi essenziali e delle infrastrutture strategiche.

Un’ulteriore tranche di finanziamento per 715mila euro è destinata all’annualità 2020.

Entro il 1^ settembre 2019 i soggetti attuatori dovranno aver stipulato i contratti di affidamento degli interventi programmati nel Piano.

Le spese tecniche relative alla progettazione, alle conferenze dei servizi, alla direzione lavori e al coordinamento della sicurezza, rilievi topografici, assicurazioni, consulenze e relazioni tecniche dovranno rientrare nel limite del 10% del finanziamento per singolo progetto.

Gli interventi nel reggiano:

BAISO Ca’ del Pino – Ripristino funzionalità idraulica e danni a strutture della briglia Ca’ del Pino 440.000,00

BORETTO Biblioteca Comunale – Ripristino manto di copertura per messa in sicurezza dell’edificio Biblioteca Comunale 25.000,00

CANOSSA Cerezzola – Lavori per il ripristino dell’opera di sostegno di valle e della sede stradale sulla SP 79 al km 1+950 in comune di Canossa 40.000,00

CASTELLARANO – TOANO – VILLA MINOZZO – CASTELNOVO MONTI San Bartolomeo (Villa Minozzo), Corneto e Cerredolo (Toano), Roteglia (Castellarano) – Ripristini erosioni spondale e riparazione opere idrauliche esistenti nell’asta principale del Fiume Secchia 310.000,00

TOANO Vogno – Ripristino tombamento fosso Vogno Sassatello per messa in sicurezza Strada Comunale 40.000,00

TOANO Corneto – Intervento di messa in sicurezza copertura della torre campanaria della chiesa parrocchiale di S. Martino Vescovo 40.000,00

VENTASSO Casa Adani – Fornolo – Succiso e T Lonza monte SP – Ripristino officiosità idraulica e riparazione opere idrauliche esistenti nel T. Andrella e Rio Montale e T. Lonza 160.000,00

VILLA MINOZZO Loc. GattaPianello e abitato M.no di Gaggiolo – Intervento urgente per erosione spondale diffusa e consolidamento dissesti che insistono sulla strada comunale di accesso a M.no di Gaggiolo 50.000,00

VILLA MINOZZO Sologno – Intervento di messa in sicurezza della scarpata di monte della SP 59 al km 9+000 in località Sologno in comune di Villa Minozzo 95.000,00

Cispadana strategica, dalla Regione 100 milioni di risorse aggiuntive per la realizzazione dell’opera

Nella giornata di oggi, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e della Regione Trentino Alto Adige e il presidente della Provincia autonoma di Trento e Vicepresidente della Regione Trentino Alto Adige, hanno incontrato il presidente della Regione Emilia-Romagna, accompagnato dai presidenti delle Province di Modena e Reggio Emilia, per discutere in merito alle prospettive di realizzazione e sviluppo dell’Autostrada regionale Cispadana.

Ribadita da entrambe le parti la rilevanza strategica dell’infrastruttura autostradale, si è condivisa la necessità che la società Autostrada del Brennero S.p.A., quale socia di maggioranza assoluta della concessionaria ARC S.p.A., proceda nei lavori di adeguamento e ottimizzazione del progetto definitivo.

Il presidente e il vicepresidente della Regione Trentino Alto Adige hanno inoltre confermato che nel Piano economico finanziario relativo alla nuova concessione di A22 sono previste le risorse per la ulteriore ricapitalizzazione di ARC S.p.A. per un importo di 100 milioni, derivanti dal patrimonio proprio della società.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna ha quindi a sua volta ribadito l’impegno di contribuire alla realizzazione dell’opera con lo stanziamento di 100 milioni di risorse aggiuntive.

Al termine della riunione, le parti si sono impegnate a dar seguito sollecitamente agli orientamenti assunti fin dalle prime sedute degli organi sociali, sollecitando la concessionaria a presentare nelle prossime settimane un cronoprogramma relativo alle ultime fasi progettuali dell’infrastruttura.

Dissesto idrogeologico, all’Emilia-Romagna 21 milioni di euro sui 102 necessari

21 milioni di euro rispetto ai 102 necessari a completare il piano per la prevenzione del rischio idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio messo a punto dalla Regione, che prevede 89 interventi da Piacenza a Rimini, opere già tutte cantierabili entro l’anno. È la quota di fondi che il ministero dell’Ambiente ha destinato all’Emilia-Romagna. Una comunicazione, quella del dicastero, appena arrivata sui tavoli della Regione, per uno stanziamento certo insufficiente che ha spinto il presidente della Giunta, che è anche Commissario straordinario per il rischio idrogeologico, a scrivere al ministero dell’Ambiente per chiedere il rispetto degli impegni presi, oltre a inviare a Roma l’elenco dei primi 18 interventi, i più urgenti, che partiranno coi 21 milioni disponibili.

È dunque necessario che venga attivato un percorso alternativo, di cui già si era discusso. Fin dall’autunno scorso, infatti, la Regione Emilia-Romagna aveva chiesto che si potesse accedere ai mutui Bei (Banca europea degli investimenti) per far partire i cantieri, e il ministro, nell’ultima cabina di regia, si era impegnato in tal senso. Ora, la Regione si aspetta che si dia seguito il più velocemente possibile a quanto garantito, perché gli interventi programmati sono tutti assolutamente necessari per mettere in sicurezza l’intero territorio regionale.

L’aupiscio – sottolinea la Regione – è che il Governo voglia confermare l’impegno a mettere mano alla cura del territorio; per questo andrebbero attivati i mutui Bei, così come il ministro all’Ambiente si era impegnato a fare nel caso di fondi insufficienti. L’Emilia-Romagna è pronta: con le risorse in arrivo partiranno i primi interventi, ma tutte le opere previste sono necessarie e urgenti. In precedenza era stato rispettato l’accordo col Governo completando in tempi rapidissimi la programmazione degli interventi, adesso la richiesta è quella di essere messi nelle condizioni di lavorare per la sicurezza dei territori e delle comunità locali. Ed è per questo che la Regione è già impegnati sulla progettazione di nuovi cantieri pronti a partire nel 2020.

I primi 18 interventi che partiranno

In particolare, i 21 milioni di euro in arrivo da Roma serviranno a finanziare 2 interventi a Piacenza per un totale di 700mila euro ; 5 a Parma per un totale di 7 milioni e 650 mila euro; 2 a Reggio Emilia per un totale di 600mila euro; 2 a Modenaper un totale di 2milioni 530mila euro; 2 a Ferrara per un totale di 3 milioni e 60mila euro; 1 a Ravenna per un totale di oltre 2 milioni 690mila euro; 2 a Forlì-Cesena per un totale di 2 milioni e 200 mila euro; 2 a Rimini per un totale di 2 milioni e 250mila euro.

Lotta al dissesto e prevenzione, l’intero Piano regionale: 89 i cantieri previsti

Dal consolidamento di versanti in frana alla riapertura di strade comunali e provinciali chiuse a causa di cedimenti e dissesti, da nuove arginature alla realizzazione di casse di espansione, dai tagli della vegetazione nei corsi d’acqua al rifacimento di scogliere e opere a protezioni del litorale: la Regione nella lettera inviata al ministero dell’Ambiente il 15 aprile scorso, ha indicato tutti gli interventi previsti.

Si tratta di opere prioritarie per la sicurezza del territorio che, una volta ottenuta la copertura finanziaria, possono essere appaltate entro il prossimo dicembre e quindi in tempi rapidi, grazie appunto all’attività di progettazione svolta dagli uffici regionali e dalle strutture tecniche già nei mesi scorsi.

In particolare, per 20 cantieri – valore totale pari a circa 24 milioni e 300 mila euro – si propone l’assegnazione dei fondi stanziati con la legge di bilancio nazionale e già nelle disponibilità del ministero. Per i restanti 69 cantieri, da oltre 77 milioni e 600 mila euro, la Regione chiede invece l’attivazione di ulteriori canali di finanziamento, dando seguito all’impegno assunto dallo stesso ministero il 19 marzo, incontrando le Regioni.

Nel complesso, sono previsti 9 interventi a Piacenza (16 milioni 185 mila e 500 euro); 10 a Parma (10 milioni e 630 mila euro); 10 a Reggio Emilia (4 milioni e 700 mila euro); 17 a Modena (20 milioni e 150 mila euro); 4 a Bologna (2 milioni e 750mila euro); 21 a Ferrara (18 milioni e 40 mila euro), 4 a Ravenna (12 milioni e 200 mila euro), 8 a Forlì-Cesena (11 milioni e 250 mila euro) e 6 a Rimini (6 milioni e 50 mila euro).

Gli interventi finanziati nel reggiano:

BAISO Consolidamento e messa in sicurezza del dissesto idrogeologico che coinvolge Montecchio e Montecasale € 300.000,00

SCANDIANO Completamento lavori di consolidamento della frana di Mazzalasino € 300.000,00

Gli altri interventi cantierabili e ancora in attesa di finanziamento nel reggiano

BAISO Completamento ripristino funzionalità idraulica e danni a strutture della briglia Cà del Pino, funzionali alla continuità ecologica e tutela fauna ittica € 300.000,00

CANOSSA Ripristino officiosità idraulica e ripascimento erosioni lungo il torrente Enza fra il torrente Termina e il rio Pietragrossa € 300.000,00

VILLA MINOZZO Interventi di sistemazione idraulica nel bacino del fiume Secchia: asta principale in località Ponte Secchia (Toano) , Debbia (Baiso) e asta del Torrente Dolo da Cerredolo a Morsiano in Comune di Villa Minozzo € 400.000,00

QUATTRO CASTELLA Lavori per la messa in sicurezza del “Lago della Contessa”, in località Bianello di Quattro Castella € 400.000,00

QUATTRO CASTELLA Messa in sicurezza e consolidamento delle arginature del rio Enzola in comune di Quattro Castella € 400.000,00

CANOSSA Ripristino e consolidamento dell’opera di derivazione irrigua, traversa, posta sul torrente Enza in comune di Canossa a servizio del Canale Ducale d’Enza € 800.000,00

CAMPEGINE Interventi di adeguamento idraulico in località Case Cocconi in comune di Campegine € 250.000,00

A Reggio Emilia inaugurati i Chiostri di San Pietro

Nuova vita per i Chiostri di San Pietro, complesso monumentale capolavoro del Cinquecento, che sabato 23 marzo 2019 ha riaperto le porte alla città dopo un intervento di recupero e valorizzazione che lo restituisce al tesoro dei luoghi pubblici di maggior interesse del centro storico di Reggio Emilia. Non solo per i restauri realizzati nei due chiostri in cui si articola l’ex monastero benedettino e che ora ne permettono il pieno utilizzo per eventi, mostre e spettacoli, ma anche per l’insediamento, nell’area di pertinenza del convento, di un nuovo corpo di fabbrica, sede del Laboratorio aperto di Reggio Emilia.

I Chiostri riaprono quindi non solo mettendo in mostra tutto il loro splendore e le proporzioni architettoniche stabilite da Giulio Romano, ma anche offrendo nuove funzioni e opportunità di partecipazione e innovazione a favore del territorio. Nello spazio dedicato al Laboratorio aperto, costruito in sostituzione di un edificio di fabbricazione relativamente recente, si svolgeranno attività di sperimentazione e innovazione sociale e digitale a favore della comunità. Un’installazione multimediale permanente farà rivivere il passato dell’antico monastero benedettino, grazie ai Fondi europei – Por Fesr 2014-2020.

Gli spazi del Laboratorio Aperto

Situato nelle immediate vicinanze del corpo munumentale, il Laboratorio aperto di Reggio Emilia si estende su una superficie di mille metri quadrati. Comprende uno spazio di co-working e di lavoro collaborativo, tre labspace da dedicare alla sperimentazione di tecnologie e software e al lavoro collaborativo, tre spazi di riunioni e meeting, uno spazio per momenti di aggregazione e assembleari, una caffetteriaaperta al pubblico. Al nuovo fabbricato è connessa la palazzina settecentesca delle ex Scuderie, restaurata e ora parte delle dotazioni del Laboratorio Aperto.

Le risorse

L’intervento è stato possibile grazie a un finanziamento di 3 milioni di euro dal Por Fesr 2014-2020 e a un finanziamento del Comune di Reggio Emilia pari a 1,2 milioni di euro. In particolare, per riqualificazione e restauro il finanziamento è stato di 2,7 milioni di euro; per la realizzazione del Laboratorio aperto urbano di 1,2 milioni di euro. Infine, circa 300mila euro sono finanziati per la promozione del complesso e delle sue attività.

L’evento fa parte della serie di eventi inaugurali dei dieci Laboratori aperti dell’Emilia-Romagna a cui sono stati destinati circa 30 milioni di euro di Fondi europei – Por Fesr 2014-2020 per città attrattive e partecipate, in attuazione dell’Agenda urbana europea.

Più grande e sicura la scuola di Vezzano sul Crostolo

Adeguamento sismico, ristrutturazione degli spazi esistenti e ampliamento del plesso scolastico di Vezzano sul Crostolo, in provincia di Reggio Emilia, oltre al consolidamento sismico e al rinnovo dei locali della scuola della frazione La Vecchia.

Il progetto, del costo totale di oltre 1 milione e 300mila euro, è stato finanziato in parte attraverso un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti dell’amministrazione comunale e per circa 670mila euro dalla Regione attraverso il Piano regionale di edilizia scolastica sostenuto con i mutui Bei (Banca europea degli investimenti).

Edilizia scolastica: in provincia di Reggio Emilia 66 interventi in tre anni, investiti 50 milioni

Dal 2015 a oggi, in Emilia-Romagna sono stati effettuati o sono in corso di esecuzione o sono già programmati nelle scuole 720 interventi di ristrutturazione, miglioramento sismico, messa in sicurezza, efficientamento energetico di immobili, nuove scuole o palestre scolastiche. L’investimento complessivo è di oltre 447 milioni di euro.

Nel triennio 2015-2017, nella provincia di Reggio Emilia gli investimenti hanno riguardato 66 interventi per i quali sono stati stanziati oltre 41 milioni di euro fra Mutui Bei, Fondi di sviluppo e coesione e quelli destinati alla sismica, per un investimento complessivo, co-finanziamenti compresi, arrivato a 49 milioni. La programmazione dei 135 milioni stanziati di recente, riguarda anche 10 nuovi interventi nel reggiano.

Scuole e parchi, piazze e edifici pubblici: dalla Regione 3,9 milioni di euro per i progetti di rigenerazione urbana e riuso del patrimonio esistente di 5 comuni reggiani

Scuolebibliotecheedifici pubbliciparchi, piazze, edifici storici spazi pubblici. E ancora, recupero di alloggi di proprietà pubblica e social housing. La svolta sul consumo zero di suolo in Emilia-Romagna fa un suo primo importante passo avanti: sono 37 i Comuni e le Unioni ammessi a contributo grazie al bando per la rigenerazione urbana per uno stanziamento complessivo di 36,5 milioni di euro. A partire da capoluoghi 
come ParmaBolognaRavennaRiminiFerraraModena e Reggio Emilia, fino ai Comuni nel piacentino e in tutte le altre province, le amministrazioni hanno presentato strategie di riqualificazione ambientale e degli spazi urbani, e di riuso del patrimonio edilizio esistente per città più belle, verdi e vivibili, e per comunità attive e coinvolte.

Si tratta dei primi interventi conseguenti alla legge urbanistica regionale, approvata a fine 2017. Grazie ai fondi – 30 milioni di euro dal Fondo di sviluppo e coesione e 6,5 milioni dalla Cassa depositi e prestiti per l’housing sociale – la Regione finanzia piani promossi da Comuni singoli e associati o Unioni di Comuni per migliorare la qualità urbana e sociale dei centri abitati.  Ogni progetto avrà un sostegno fino a 2 milioni e mezzo di euro, con un co-finanziamento da parte dei Comuni che porterà a interventi per circa 100 milioni di euro.
Ora si apre la fase di concertazione tra Comuni selezionati e Regione che porterà alla firma di un vero e proprio ‘contratto di rigenerazione urbana’, con il dettaglio degli interventi e delle azioni proposte, il piano economico-finanziario e il relativo cronoprogramma di attuazione. Entro il 31 dicembre 2019 i Comuni che si candidano a realizzare gli interventi utilizzando le risorse del Fondo di sviluppo e coesione dovranno avere appaltato i lavori, pena la decadenza dall’assegnazione delle risorse e la revoca di quelle erogate.   

La legge escludeva opere spot svincolate dal contesto socio-ambientale. Sono stati quindi premiati i Comuni che hanno presentato una progettazione a 360 gradi, grazie a una strategia complessiva di rigenerazione urbana capace di mettere insieme soluzioni edilizie innovative, spazi verdi e per la collettività, cessazione di situazioni di degrado o sfregio ambientale, coinvolgimento attivo delle realtà locali. Enti impegnati a privilegiare gli interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente, abbandonando la vecchia logica dell’espansione urbana senza limiti a discapito delle esigenze di salvaguardia del territorio e del verde extraurbano.
Di fronte alle 120 domande arrivate dai Comuni, le graduatorie resteranno in vigore per 24 mesiconsentendo ulteriori finanziamenti.

L’aspetto innovativo del bando, a cui le amministrazioni hanno risposto, consisteva nel mettere al centro della pianificazione comunale, la rigenerazione come motore di sviluppo del territorio con ricadute ed effetti anche sul tessuto socioeconomico, oltre che urbano, e come strumento cardine per migliorare la qualità e la attrattività dei centri abitati. 

I Comuni ammessi a finanziamento nel reggiano

Al Comune di Reggio Emilia spetteranno 1,5 milioni di euro per il progetto strategico di rigenerazione urbana della stazione Santa Croce; San Martino in Rio con 550 mila euro per il nuovo parco La Nave, Casina con 1 milione di euro per la rigenerazione partecipata del centro urbano, Boretto con 520 mila euro per interventi nel centro storico e riqualificazione alloggi e San Polo d’Enza con 311.500  euro per riqualificazione di aree sportive e housing sociale.

No a opere spot, cantierabilità certa e copertura finanziaria
Le candidature sono state valutate sulla base della qualità complessiva della strategia di rigenerazione, della concreta fattibilità e della copertura finanziaria degli interventi e delle azioni previste, in particolare per quanto riguarda la quota obbligatoria di cofinanziamento. E ancora: coerenza e efficacia della strategia sotto i profili ecologico-ambientaleurbanistico-architettonico e, infine, sociale, culturale ed economico.

Punteggi aggiuntivi sono stati assegnati a progetti che contribuiscono alla qualificazione attraverso concorsi, di intervento sulle stazioni come nodi di interscambio della rete dei trasporti regionale e per la mobilità sostenibile.

Le graduatorie, gli aggiornamenti e le informazioni sulle procedure da seguire sono on line sul sito  http://territorio.regione.emilia-romagna.it/riqualificazione-urbana

 In allegato:
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Domande ammesse a contributo1.docx

Domande ammesse a contributo2.docx

Tab_InterventiFinanziati.docx

Mire: presentato il progetto. Inaugurazione nel 2024

Inizieranno nel 2020 i lavori di realizzazione del Mire. Il progetto dell’ospedale della donna e del bambino è stato mostrato per la prima volta mercoledì sera al teatro Valli. Un nuovo edificio di quattro piani che sorgerà di fianco al Core, il Centro Oncoematologico di Reggio. Ambienti luminosi e confortevoli per una struttura ospedaliera destinata ad accogliere donne, mamme e bambini, assieme alle loro famiglie. L’inaugurazione è prevista nel 2024. Durante la serata sono state ripercorse le tappe di quello che più volte è stato definito un sogno. Un’opera che costerà oltre 30 milioni di euro per la realizzazione dei primi due lotti finiti, il cui finanziamento è possibile grazie al sostegno della Regione, alla fusione delle due Aziende ospedaliera e sanitaria e per la incessante raccolta fondi di Curare Onlus presieduta da Deanna Ferretti Veroni.

Nuovo look ai teatri: dalla Regione 930mila euro per il territorio reggiano

Un finanziamento importante, da 5.605.011,27 euro, quello che la Regione Emilia-Romagna realizza per 35 progetti legati al settore dello spettacolo nel territorio emiliano romagnolo, di cui 930mila euro destinati alla provincia di Reggio Emilia.

Le risorse, che andranno a finanziare progetti di restauro, riqualificazione e adeguamento funzionale, miglioramento acustico e sismico, ma anche l’acquisto di attrezzature e arredi dei teatri, sono state deliberate nei giorni scorsi dalla Giunta, su proposta dell’assessore Massimo Mezzetti.

I progetti finanziati a Reggio Emilia:

  • Fondazione I Teatri di Reggio Emilia: adeguamento funzionale e riqualificazione della “Sala Verdi” e dei relativi spazi per attività di spettacolo nell’ambito del restauro e ristrutturazione del Teatro “Ariosto”. Contributo: 500.000 €
  • Comune di Luzzara: intervento di ripristino della fruibilità del Teatro sociale di Luzzara. Contributo: 50.000
  • A.T.E.R. Associazione Teatrale Emilia Romagna: intervento di innovazione tecnologica nel teatro Asioli di Correggio. Contributo: 35.445 €
  • Comune di Rio Saliceto: intervento di adeguamento cabina di proiezione e di innovazione tecnologica del Teatro Comunale. Contributo: 46.430 €
  • Comune di Sant’Ilario D’ Enza: interventi di efficienza energetica e di manutenzione straordinaria dell’impianto termo-idraulico, di areazione forzata e dell’impianto elettrico del cine-teatro FORUM. Contributo: 300.000 €