Non sarò candidata alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre prossimi. Dopo due mandati il mio impegno resta, ma in forma differente.

Il mio lavoro di consigliera regionale in Emilia-Romagna si avvia a conclusione. Si chiude un percorso intenso, in cui ho messo tutta me stessa, sempre guidata da una solida convinzione: fare il massimo per servire la comunità.

Ringrazio il Partito Democratico per avermi permesso in questi dieci anni di stare accanto ai miei concittadini come Presidente della Commissione politiche per la salute e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna.

Sono stati anni impegnativi, in diversi frangenti drammatici, nei quali insieme ai colleghi abbiamo lavorato per una sanità pubblica e di qualità per tutti. È ciò di cui vado più fiera. Probabilmente non riuscirò mai a dare un volto a tutti i 9.485 elettori che mi hanno riconfermata 5 anni fa, ma certamente a tutti coloro che mi hanno consegnato la fiducia, posso oggi restituire un impegno serio per le persone, nel quale ho sempre messo al primo posto quelle più fragili.

Ci siamo occupati del Bene Comune più prezioso: la Salute (le maiuscole sono intenzionali). Salute fisica, mentale, relazionale, comunitaria. Ci siamo ‘presi cura’ delle persone, quelle ammalate, quelle con disabilità, quelle con disagio psichico o psicologico. Siamo stati dalla parte delle bambine e dei bambini, dalla parte delle donne, delle famiglie.

Sono stati anni difficili per tutti. Mancano medici e personale socio sanitario, le risorse in sanità sono in costante diminuzione: proprio dalla Commissione che presiedo è iniziata la battaglia del

Pd per chiedere al Governo di portare al 7.5% il Fondo sanitario Nazionale in rapporto al PIL. 

Ora la priorità è quella di restare uniti per battere una destra populista che sta demolendo la sanità pubblica, tagliando il fondo per l’affitto, la spesa sociale, le pensioni, la scuola, i fondi agli asili nido, i fondi per la non autosufficienza, le risorse agli enti locali. Una destra che sta spaccando l’Italia e demolendo pezzo a pezzo lo stato sociale. Il Partito Democratico, sono certa, saprà continuare l’impegno di questi mesi per ricucire gli strappi con una proposta di Governo del Paese centrata sulla questione sociale e salariale, sul lavoro dignitoso, su un sostegno alle imprese, ai lavoratori autonomi.

Occorre combattere il precariato in tutte le sue forme, nella scuola, nel lavoro, nella ricerca, per opporsi con ogni mezzo alla prospettiva di un futuro incerto. Il progetto per l’Italia del Partito Democratico si fonda su alcune priorità: sanità pubblica di qualità, ricerca e istruzione di valore, lavoro e salari dignitosi, politiche industriali per la conversione ecologica e digitale, diritti e doveri sociali e civili alla portata di tutti.

Le società stanno insieme sui diritti ma anche sui doveri, sull’attenzione reciproca perché nessuno può vivere bene da solo. L’alleanza tra politiche sociali e sanitarie è la sfida principale anche nella nostra Regione per i prossimi anni. A fronte di profondi cambiamenti demografici e sociali, accelerati dall’emergenza globale del Covid-19, per la nostra Sanità è decisivo un investimento straordinario di visione, di risorse umane e finanziarie.

Viviamo un tempo di dolore per tanti: le guerre chiamano la politica ad occuparsi delle cose più preziose, la pace e la centralità della persona umana che è unica e insostituibile. Ciò va ricordato sempre, sia quando si parla di sanità e di sociale che quando si ragiona di immigrazione e inclusione.

In questo contesto la nostra Regione dovrà governare processi importanti che richiedono scelte coraggiose, sguardo nuovo, analisi adeguate, percorsi pazienti e determinati. Servirà essere radicali nei principi. Continuerà ad essere importante il contributo generoso delle donne. Per una donna e madre con bambini piccoli, molti sono gli ostacoli da superare, le barriere da rimuovere che impediscono la piena partecipazione alla vita professionale e politica. Sono convinta che una maggiore presenza di donne in politica sia fondamentale per fare passi avanti nella direzione di conciliare le esigenze della vita lavorativa e quelle della vita familiare e di migliorare la protezione sociale che riguarda più in particolare le donne. Una donna fa il doppio della fatica per far emergere il proprio valore, il proprio merito e la propria capacità, anche in politica. 

L’Emilia-Romagna ha certamente le donne, gli uomini, le risorse, il potenziale per poter migliorare ancora i servizi alla persona. Certo, pretendendo con forza che il Governo faccia la sua parte, ma trovandosi sempre pronta a rispondere in modo innovativo, resiliente e non scontato alle necessità dei suoi 4 milioni e mezzo di cittadini.

L’esperienza del patto per il clima, per il lavoro e di tante battaglie comuni, dicono una cosa sola: si esce dai problemi insieme, dobbiamo continuare a cooperare e siamo forti se ciascuno si sente protagonista nel proprio ambito. Le società che funzionano, quelle in cui regge il collante sociale, sono quelle che rispondono alle aspettative di ognuno di noi, dalla questione abitativa alla cura, al lavoro, alla sanità, alla scuola.

Non sarò candidata alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre prossimi. Dopo due mandati il mio impegno resta, ma in forma differente.

Sento infatti l’urgenza di mettere a disposizione della comunità politica alla quale appartengo la competenza, le relazioni e l’esperienza maturata in questi anni di impegno quotidiano. Con la stessa determinazione di prima garantisco un forte impegno verso il mio territorio per perseguire il Bene Comune di tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna. Non verrà mai meno il mio contributo per edificare con azioni e scelte concrete i nostri valori, quelli della uguaglianza, della coesione sociale, della fraternità, della libertà. Penso ai tanti volontari e militanti che rendono forte e radicato il nostro partito. Sono loro i primi a pensare che la politica sia una responsabilità legata a una fase della vita, che serve creare spazi e che ci vorrebbe il giusto ricambio, anche a livello nazionale.

Lavorerò ancora insieme a tante e tanti di voi per il benessere, nel senso di bene-stare di tutti, guidata da quel modo di stare in politica che accomuna gli amministratori dei nostri territori: quello di essere legati alle persone e alla comunità, con il desiderio di incontrare, ascoltare, accogliere le persone per costruire, insieme, le risposte giuste alle necessità di tutti.

Grazie alle tante amministratrici e donne della società civile reggiane che, in queste settimane, mi hanno chiesto di ricandidarmi, di continuare a fare politica come servizio al femminile, mettendo a disposizione la competenza maturata. Sono e sarò sempre con loro. 

Il mio ruolo di consigliera Regionale ha coinciso con i dieci anni di Stefano Bonaccini alla guida della Regione: lo ringrazio per la stima e la fiducia che ha sempre riposto in me e per il grande lavoro fatto insieme.

Infine, un ringraziamento va ai colleghi e alle colleghe di maggioranza per il lavoro di squadra. Un grazie poi all’assessore Alessio Mammi: per me e per la comunità Reggiana è stato un punto di rifermento importante, abbiamo sempre collaborato, confrontandoci nei passaggi più complicati. 

Ora il mio supporto massimo va a chi prenderà il testimone e al candidato Presidente de Pascale con il quale ho condiviso, insieme a tanti amministratori della Regione, una stagione di impegno al servizio delle persone e delle comunità. A Michele riconosco capacità di innovazione, di amministrazione e la visione giusta per dare un futuro alla nostra amata Emilia-Romagna. Una terra bella, forte, aperta e solidale.

Il compito che ci attende è complesso e faticoso, ma insieme sapremo trovare il modo di svolgerlo al meglio.

Grazie davvero a tutte e tutti,
Ottavia

Partecipazione, approvati 4 progetti nel reggiano

Si è concluso l’iter di valutazione dei progetti del Bando Partecipazione 2018.

La graduatoria è stata approvata con la determinazione n. 20447 del 6 dicembre 2018.

I progetti presentati sono stati preliminarmente esaminati dal Tecnico di garanzia per il rilascio della certificazione di qualità. Tutti i progetti sono stati certificati.

E’ stata fatta l’assegnazione dei punteggi relativi a proponente, tematiche, requisiti tecnici ed si è provveduto quindi alla formulazione della graduatoria.

In arrivo per i referenti dei progetti una mail con le indicazioni per l’acquisizione del CUP (Codice Unico di Progetto) e l’invio della dichiarazione di avvio del percorso. 

I progetti finanziati nel reggiano:

  • Comune di Sant’Ilario d’Enza: Progettazione partecipata Riqualificazione piazza Dalla Chiesa. Contributo di 14.000 €
  • Comune di Quattro Castella: 4C – Comprendere, Comporre, Condividere, Collaborare al futuro sostenibile di Quattro Castella. Contributo di 15.000 €
  • Comune di Reggiolo: Spazio ai giovani. Contributo di 15.000 €
  • Comune di San Polo d’Enza: Libera-mente. Contributo di 15.000 €

La  determinazione n. 20447 del 6 dicembre 2018 (pdf, 275.9 KB)

La  graduatoria (pdf, 226.8 KB) con il dettaglio dei punteggi

Educazione alla sostenibilità: approvato il nuovo programma 2017/19

Materiali didattici divulgativi per le scuole, interventi di esperti nelle aule per promuovere la conoscenza del patrimonio di biodiversità del territorio emiliano-romagnolo, focus particolari sugli ecosistemi del Po e della costa adriatica. E ancora: campagne di sensibilizzazione e informazione su stili di vita e mobilità sostenibili, risparmio idrico, riduzione e il riciclaggio dei rifiuti, cura dei beni comuni e cittadinanza attiva. Attività che coinvolgeranno in primo luogo gli studenti, ma che si apriranno anche all’intera comunità.

 

Queste le principali azioni del nuovo Programma per l’educazione alla sostenibilità adottato dalla Giunta dell’Emilia-Romagna e approvato ieri dall’Assemblea legislativa.
Due i temi trasversali che orientano le misure: l’economia circolare, su cui la Regione si è data una specifica legge, e la mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. A realizzarle sarà la rete dei 38 Centri di educazione alla sostenibilità presenti da Piacenza a Rimini, con il coordinamento di Arpae.

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Festa del Tricolore. Il Presidente Mattarella in visita a Reggio

 

Oggi essere qui, nella città del Tricolore, significa rafforzare una identità fatta di valori che vanno oltre il tempo. Vivere concretamente i valori del Tricolore aiuta a non avere paura di percorrere nuove strade che devono portare ad un futuro certamente più inclusivo. Se penso al Tricolore penso alla libertà, a una condizione per la quale diversi popoli stanno ancora lottando. Tricolore idealmente è la bandiera che avvolge questi nuovi popoli. W il Tricolore, W l’Italia.

 

Unioni e fusioni di Comuni: passa la riforma in Emilia-Romagna

Le fusioni e le unioni di Comuni sono un’opportunità strategica per una più efficiente gestione dei servizi locali per cittadini e imprese. Con la legge quadro approvata quest’oggi abbiamo inteso semplificare e aggiornare la disciplina che le regola coordinandola con le altre politiche in tema di riordino istituzionale promosse dalla nostra Regione.

La proposta di legge introduce la possibilità di fusione mediante incorporazione di uno o più comuni in uno contiguo, anche nel caso di comuni già istituiti a seguito di fusione. Ora anche gli stessi cittadini avranno la possibilità di avviare il processo di incorporazione con una raccolta di firme – almeno il 20% dei residenti in ogni singolo comune – per l’indizione di un referendum consultivo.

Sono individuati criteri specifici per la valutazione del voto referendario. Ad oggi il referendum aveva solo un valore consultivo mentre d’ora in avanti è previsto che l’iter del progetto di legge di fusione tra più Comuni si blocchi quando, anche se il voto è complessivamente favorevole, nella maggioranza dei Comuni prevale il parere contrario e quando il numero dei Comuni favorevoli è uguale a quello dei contrari, e nel caso in cui prevalga complessivamente il ‘no’ anche quando nella maggioranza dei Comuni prevale il voto favorevole.

Inoltre è prevista l’istituzione di un Osservatorio regionale delle fusioni e di uno delle Unioni.

Rispetto agli ambiti territoriali ottimali, è infine regolata la possibilità, anche per il 2016 di ridelimitare quelli composti da almeno dieci Comuni su concorde richiesta di almeno due terzi degli stessi motivata dall’esigenza di creare ambiti più coesi e rispondenti alle finalità del riordino; vengono anche dettate norme speciali derogatorie nel caso di fusioni con il proprio ambito territoriale ottimale.

È una legge quadro, alla quale dovranno fare riferimento i progetti di unione e fusione che non sono ancora avviati. Il futuro degli enti locali passa necessariamente da qui, da una collaborazione sempre più stretta tra gli enti locali e da una maggiore efficienza e resilienza della macchina organizzativa ed istituzionale. È un cambiamento già avviato, che nella nostra Regione, dove dal 2014 si contano 8 i processi di fusione che hanno determinato l’avvio di altrettanti Comuni unici al posto dei 22 preesistenti oltre a sei processi di fusione ora in corso, pensiamo si debba percorrere con grande determinazione.

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Riforma Terzo Settore, Soncini (PD): “Tornante storico, positive ricadute in Emilia Romagna”

BOLOGNA, 27 maggio 2016

“Due anni dopo la sfida lanciata dal Governo, la riforma del Terzo Settore è divenuta finalmente realtà. Una legge attesa da decenni da milioni di lavoratori e volontari del no profit. Le ambizioni sono tante, e dovranno ora trovare applicazione dentro i decreti attuativi che il governo emanerà entro i prossimi 12 mesi”.

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Commenta così Ottavia Soncini, consigliere regionale del Partito democratico, l’approvazione definitiva della nuova legge sul Terzo Settore avvenuta mercoledì 25.

“Il Terzo settore”, spiega Soncini, “rappresenta una delle realtà economiche, sociali e giuridiche più rilevanti e dinamiche del nostro paese e della nostra Emilia Romagna. Nel corso degli anni, il mondo del no profit, si è arricchito e sviluppato su tutto il territorio nazionale. Secondo l’Istat, nel decennio 2001-2011, ha registrato una crescita superiore a qualunque altro settore produttivo italiano, con un incremento del 28% di nuove organizzazioni e del 39% degli addetti. Sono quasi 5 milioni i volontari che prestano servizio gratuito, 680 mila i dipendenti, 270 mila i collaboratori esterni e 6 mila i lavoratori temporanei. Una galassia che coinvolge oltre il 6% delle complessive unità economiche attive e che vede nella nostra Regione una delle aree più forti del paese”. Continue reading

Servizio civile regionale, 600 mila euro per il bando 2016

Ammontano a 600 mila euro le risorse a disposizione di enti pubblici o privati, accreditati all’apposito albo, per presentare progetti  di servizio civile regionale nel 2016.

Via libera, da parte della Commissione assembleare Politiche per la salute e Politiche sociali, al primo bando del Piano regionale di Programmazione triennale  del Servizio Civile, valido per iltriennio 2016-2018. Spetterà ora alla Giunta approvare il provvedimento che accoglie alcune delle importanti novità introdotte dal documento di programmazione.

Nel documento licenziato  dalla Commissione si promuove l’impegno civico lungo tutto l’arco della vita, aumentano le risorse attraverso un’adeguata pianificazione regionale (1 milione e 800mila euro in tre anni), si semplificano e si snelliscono le procedure.

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La novità è che da quest’anno i progetti potranno articolarsi su tre anni, consentendo agli enti di pianificare il servizio civile a medio-lungo periodo, anche grazie allo stanziamento del Fondo regionale del servizio civile che garantirà la copertura di 600 mila euro all’anno, fino al 2018.

Il bando favorirà anche una maggiore partecipazione al servizio civile consentendo la partecipazione a giovani disabili, ragazzi che vivono in condizioni economiche e sociali critiche, che provengono da paesi stranieri, ai cosiddetti NEET (giovani cioè che non studiano e non lavorano) e a quelli residenti o domiciliati nelle aree periferiche o montane.

Nel 2015 sono stati presentati 59 progetti da parte di 50 enti e 190 giovani hanno svolto un’esperienza di solidarietà, servizio e aiuto nel campo della protezione civile e ambientale, della difesa del patrimonio artistico e culturale, dell’aiuto agli anziani e ai non autosufficienti, dell’accoglienza dei migranti e, più in generale, del vasto insieme di attività di pubblico interesse.

Da quest’anno, il numero potrebbe aumentare  perché gli enti stessi potranno finanziare o cofinanziare posti di servizio civile regionale in cambio di un aumento di posti  messi loro a disposizione dalla Regione, come sorta di premio, nell’anno successivo.
Nulla cambia invece riguardo all’età dei giovani partecipanti (dai 18 ai 29 anni)e all’assegno riconosciuto (rispettivamente di  219, 288 e 360 euro mensili) a fronte di un impegno che potrà variare in base al progetto sceltotra i 6 e gli 11 mesi  annuali, per 15-20-25 ore settimanali.

Piano Energetico, prossimo appuntamento sulle bio-energie

In programma venerdì 18 marzo alle 9.15 la quinta tappa del percorso partecipato avviato dalla Regione Emilia-Romagna

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Prosegue il percorso partecipato per la definizione del nuovo Piano energetico della Regione Emilia-Romagna. Al centro della giornata, in programma venerdì 18 marzo alle 9,15 nella sala Poggioli della Terza Torre in via Della Fiera 8 a Bologna, ci saranno le bio-energie, le loro potenzialità di sviluppo e di utilizzo.

Il convegno approfondirà infatti il ruolo delle biomasse in Emilia-Romagna per una maggior sostenibilità economica e ambientale delle produzioni agricole. Saranno discusse le potenzialità di sviluppo e le principali barriere amministrative e sociali con particolare riferimento alla filiera biogas-biometano. Il convegno si inquadra nel percorso degli eventi per la preparazione del nuovo Piano energetico regionale.

Qui i dettagli sul Piano energetico regionale: http://goo.gl/O9G03l

Referendum consultivi per fusione Comuni, maggior peso alla volontà dei cittadini

Maggiore peso al volere dei cittadini espresso nei referendum consultivi, l’introduzione anche della fusione per incorporazione, la garanzia per le amministrazioni locali di non perdere i finanziamenti disponibili se la fusione avviene nell’ambito di grandi Unioni di Comuni e la possibilità di ridefinire gli ambiti territoriali ottimali. Sono le principali novità previste nel progetto di legge varato dalla Giunta regionale per favorire i percorsi di fusione e unione dei Comuni in Emilia-Romagna, testo che semplifica le norme regionali in materia e che ora passa all’esame dell’Assemblea legislativa.

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Il progetto di legge ha l’obiettivo di agevolare i processi associativi attraverso interventi di modifica e integrazione delle leggi regionali 24/96 (“Norme in materia di riordino territoriale e di sostegno alle unioni e alle fusioni di Comuni”) e 21/2012 (“Misure per assicurare il governo territoriale delle funzioni amministrative secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza”). In particolare, la proposta di legge introduce disposizioni sui referendum consultivi nei Comuni; disciplina le fusioni per incorporazione (in attuazione della legge 56/2014); introduce modalità di armonizzazione degli strumenti urbanistici dei Comuni preesistenti alle fusioni e, infine, regola l’Osservatorio regionale delle fusioni quale organismo di presidio a cui partecipano automaticamente rappresentanti di tutti i nuovi Comuni nati da fusione.

Per quanto riguarda i referendum consultivi, le nuove norme prevedono esplicitamente che il progetto di legge di fusione tra più Comuni non possa essere approvato dall’Assemblea legislativa regionale qualora il ‘no’ prevalga sia fra la maggioranza degli elettori dei territori interessati sia nella maggioranza dei singoli Comuni, mentre si stabilisce che debbano esprimersi i Consigli comunali nel caso, invece, siano discordanti la volontà espressa dalla maggioranza complessiva dei cittadini e quella espressa dalla maggioranza dei Comuni.

Il progetto introduce anche aggiornamenti alla legge regionale n.21/2012, con la quale è stato disposto l’ultimo riordino territoriale, per sostenere i processi di fusione che si verifichino all’interno di grandi Unioni di Comuni, favorendo la prosecuzione dell’attività associativa dell’Unione senza che la stessa sia penalizzata nell’accesso agli incentivi finanziari durante la complessa fase di avvio del nuovo Comune, nella quale, in buona sostanza, non verranno persi i finanziamenti.

Con riguardo agli ambiti territoriali ottimali, viene poi regolata la possibilità, anche per l’anno 2016 (come già avvenuto nel 2015), di ridelimitare quelli composti da almeno 10 Comuni su concorde richiesta di almeno due terzi degli stessi motivata dall’esigenza di creare ambiti maggiormente coesi e più rispondenti alle finalità del riordino; vengono anche dettate norme speciali derogatorie nel caso di fusioni con il proprio ambito territoriale ottimale.

“Le fusioni e le unioni sono un’opportunità strategica per migliorare l’organizzazione e la gestione dei servizi comunali per i cittadini e le imprese”, spiega l’assessore regionale al Bilancio e riordino territoriale, Emma Petitti. “Per accompagnare sempre di più gli amministratori e i territori in questi percorsi, oltre a confermare le risorse per il 2016 abbiamo previsto nuove norme che semplificano e aggiornano la disciplina, per renderla ancora più efficace e coordinarla con le politiche di riordino istituzionale messe in atto dalla Regione”.

Piano energetico regionale: partono gli incontri tematici

E’ partito oggi, venerdì 29 gennaio, il confronto con la società emiliano-romagnola per delineare il prossimo Piano energetico regionale.

Il percorso partecipato porterà alla stesura del nuovo Programma energetico dell’Emilia-Romagna che punta sulla riduzione delle emissioni, su forti investimenti economici sull’agricoltura verde, sulle fonti rinnovabili e sulle nuove forme di mobilità sostenibili. Il ciclo di sette incontri tematici servirà ad integrare nel Piano i contributi di enti locali, imprese, associazioni, università, centri di ricerca e professionisti.

Dopo l’avvio del percorso con Stati Generali della green economy aperti nel novembre scorso dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, è infatti stato fissato il calendario degli incontri tematici che coinvolgeranno gli attori pubblici e privati chiamati a contribuire alla stesura del nuovo programma per il futuro energetico dell’Emilia-Romagna.
L’obiettivo della prima giornata condividere le principali esperienze realizzate nell’ambito delle infrastrutture energetiche a rete, con un particolare focus nei confronti dei prossimi sviluppi delle smart grid e della necessità sempre crescente di integrazione tra le fonti fossili e le rinnovabili, incluse le criticità tecniche e regolatorie relative a questo aspetto.
«Il percorso per la realizzazione del nuovo Piano Energetico Regionale – sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive e al Piano energetico Palma Costi – sarà un percorso partecipato e aperto. Il programma coinvolgerà infatti i sindaci, le associazioni imprenditoriali e le imprese, le Università e gli enti di ricerca, i professionisti. Gli obiettivi che vogliamo raggiungere sono quelli fissati dall’Unione europea. Infrastrutture e reti, edifici pubblici e privati, mobilità, sistema produttivo, bio-energie, pianificazione regionale sono i temi portanti che animeranno gli incontri».
Gli obiettivi del percorso di confronto e di coordinamento in materia di economia verde puntano a raggiungere, entro il 2019, una ridefinizione del sistema produttivo regionale, in cui la sostenibilità ambientale sia legata alla sostenibilità sociale, per l’affermazione di una economia a bassa emissione e produzione di carbone (low carbon economy).
Le date e il programma definitivo saranno disponibili sul sito http://energia.regione.emilia-romagna.it

IL PROGRAMMA COMPLETO DEI PROSSIMI APPUNTAMENTI
12 febbraio 2016 – Il ruolo degli Enti Pubblici nella low carbon economy.
Il convegno rappresenta un momento di confronto con i soggetti pubblici coinvolti in qualche modo nella gestione dell’energia nei propri territori o nei propri edifici e impianti. In questa giornata verrà presentato anche il nuovo bando regionale sugli edifici pubblici.
19 febbraio 2016 – Gli edifici privati. Il convegno intende illustrare lo stato dell’arte nel settore dell’edilizia privata fornendone un quadro anche in termini di potenzialità di risparmio ed efficienza energetica, oltre che di penetrazione delle tecnologie alimentate da fonti rinnovabili.
26 febbraio 2016 – Come l’energia può trasformare il sistema produttivo e le prospettive della ricerca industriale. Il convegno vuole rappresentare lo stato dell’arte per quello che riguarda l’efficienza energetica nel mondo produttivo e a condividere le principali esperienze e traiettorie della ricerca industriale nella produzione, trasformazione, distruzione e utilizzo dell’energia.
2 marzo 2016 – Il futuro della mobilità. Il convegno vuole stimolare un dibattito sul futuro della mobilità, nella consapevolezza della scarsa sostenibilità delle attuali modalità per lo spostamento di persone e merci. Saranno affrontati gli scenari di evoluzione dei veicoli ibridi, elettrici, a idrogeno, dei biocarburanti e delle nuove forme di mobilità condivisa.
18 marzo 2016 – Le bio energie. Il convegno intende fornire una caratterizzazione della produzione agricola e della chimica verde in termini di sinergie con le produzioni agro-energetiche e di potenzialità della bioraffinazione di seconda e terza generazione, in un’ottica di sostenibilità delle produzioni agricole e di competizione con le produzioni alimentari.
23 marzo 2016 – La pianificazione regionale del territorio (nuove linee programmatiche della L.R. 20/2000). Il convegno intende illustrare lo stato dell’arte della nuova pianificazione territoriale in Emilia-Romagna in relazione alle modifiche introdotte alla L.R. 20/2000, al fine di sviluppare nuovi linguaggi comuni ed efficaci di sviluppo della low carbon economy a livello di territorio.