I territori sono nella condizione di scegliere la migliore soluzione tra le tre possibili forme di gestione: affidamento a società in house appositamente costituita o già esistente nell’ambito di riferimento, affidamento mediante gara a doppio oggetto, affidamento mediante gara ad evidenza pubblica. In ogni caso va posta grande attenzione alla fattibilità economico-finanziaria della soluzione adottata.
Martedì 27 ottobre con 26 voti a favore, quelli del Pd, 15 astenuti (M5S, Lega Nord, Sel e Altra Emilia-Romagna) e 3 contrari (Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia-An), l’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato questa risoluzione.
Un atto che tende in primo luogo a lasciare la necessaria e fondamentale autonomia ai già individuati ambiti territoriali. E che tutela, secondo le norme europee, le tre possibilità di scelta della gestione del ciclo idrico, una volta scadute le situazioni già in essere. Tre opzioni che sono: la gestione in house, la società pubblico-privata e la gara.