Quindici milioni per tagliare o azzerare l’Irap per le imprese di montagna; un piano di investimenti per la messa in sicurezza e la viabilità del territorio appenninico sostenuto da una parte significativa dei 360 milioni di euro liberati dal recente accordo Stato-Regioni; una proposta di riordino territoriale che riconosca alle Province le risorse necessarie per esercitare le funzioni previste.
Dalla Conferenza regionale della montagna, organizzata oggi a Bologna dall’Uncem, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha lanciato la propria proposta per l’Appennino, la parte più pregiata ma anche più fragile del territorio regionale.
Per quanto riguarda la fiscalità di vantaggio, la proposta prevede un taglio dell’Irap di almeno un terzo per le imprese che già lavorano in montagna e l’azzeramento per un minimo di tre anni per quelle che vogliono avviare un’attività. La misura sarà sostenuta da 15 milioni del prossimo bilancio regionale che verrà approvato entro dicembre.
E proprio abbandono e spopolamento sono tra le concause di quel dissesto idrogeologico che rappresenta uno dei mali storici dell’Appennino. Da qui la scelta di destinare proprio alla messa in sicurezza e alla viabilità delle zone di montagna – mettendola a disposizione direttamente dei Comuni montani – una parte predefinita e significativa dei 360 milioni di euro di nuovi investimenti resi disponibili dall’accordo siglato pochi giorni fa con il Governo. Accordo che da un lato azzera i tagli previsti per le Regioni nel prossimo triennio, pari a 4,2 miliardi di euro, e dall’altro impegna le stesse Regioni a realizzare investimenti con risorse proprie per una cifra di parti importo, liberando gli spazi finanziari. Una mole significativa di finanziamenti aggiuntivi già dal 2019, che per l’Emilia-Romagna vale appunto 360 milioni di euro.