Ridurre le previsioni urbanistiche esistenti fuori dal territorio urbanizzato; introdurre il principio del consumo di suolo a saldo zero; promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli edifici; valorizzare il territorio agricolo; sostenere chi vuole fare impresa; favorire la qualità dei progetti, pianificare in modo semplice e veloce e affermare il principio di legalità e trasparenza. Sono questi gli ambiziosi obiettivi di quella che sarà la nuova legge urbanistica regionale, frutto di un ampio percorso di partecipazione, iniziato un anno fa, fatto di continui incontri sul territorio con i cittadini e le parti sociali.
La proposta di legge urbanistica è stata al centro di un incontro, promosso dai consiglieri regionali Andrea Rossi, Ottavia Soncini e Giorgio Pruccoli, con gli ordini professionali e gli operatori, che si è tenuto giovedì 9 febbraio presso la Polveriera di via Terrachini 18 a Reggio Emilia alle ore 20:30.
“Sentiamo la necessità”, dichiarano Rossi e Soncini, ”di confrontarci con professionisti del settore, associazioni e imprese per capire se la direzione intrapresa della regione è quella giusta per coniugare tutela dell’ambiente, sviluppo economico e semplificazione delle procedure”.
La riforma urbanistica, dunque, punta a ridurre fortemente le previsioni di nuove costruzioni al di fuori dei territori già urbanizzati, fissando al contempo nuove regole più semplici e veloci per la pianificazione dei Comuni. In base agli attuali piani comunali, in Emilia-Romagna sono previsti 250 chilometri quadrati di espansione urbanistica: l’equivalente di quasi due nuove città di Bologna. La nuova legge stima, fissando una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune, di abbassare questa soglia a 70 chilometri quadrati. Il consumo di suolo entro il 3% sarà consentito esclusivamente per nuovi insediamenti produttivi, per edilizia residenziale sociale e per nuove abitazioni, solo se collegate a progetti di rigenerazione urbana. Infine, sono previste norme per promuovere e favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche dei Comuni attraverso concorsi di architettura e per aumentare la trasparenza dei progetti urbanistici.