Il mio intervento per il centenario della nascita di Nilde Iotti, pubblicato oggi sulle pagine della Gazzetta di Reggio.
I miei primi incontri con Nilde Iotti risalgono ai racconti di nonna Giovanna, inserita nel mondo del lavoro sin da giovanissima; come lei erano tante le persone semplici attente alle azioni di una donna che fu determinante per l’affermazione dei diritti delle donne. Ho ascoltato parole di grande rispetto per una persona autorevole, che hanno lasciato dentro di me una traccia profonda, riemersa poi durante gli studi giuridici. Ho conosciuto la sua opera dalle letture, dai resoconti della Costituente e della Camera, dai filmati e l’aspetto che mi ha sempre colpito di lei è l’eleganza del gesto politico, che caratterizzava non solo il modo di porsi e di parlare, ma anche e soprattutto l’eleganza di chi ha un’idea nobile della politica, di chi pone le idee sempre al servizio delle istituzioni, mai il contrario. Certo una biografia straordinaria, la Resistenza, l’UDI provinciale, il Consiglio comunale a Reggio Emilia, l’Assemblea Costituente, il Parlamento e infine la Presidenza della Camera dei Deputati, ma prima di tutto una donna di straordinaria modernità e se rileggiamo con attenzione il suo percorso, il nostro principale compito non è cadere nella facile retorica delle celebrazioni, bensì rilanciare il suo pensiero e la sua autenticità nell’occuparsi degli altri, a partire dalle donne e dai giovani. L’esemplare spirito democratico e l’equilibrio che ha mostrato in diversi passaggi delicati della nostra Repubblica, devono essere la stella polare anche per la gestione della complessissima e dolorosa fase che stiamo vivendo e della delicata ripartenza. Anche nei momenti più bui dobbiamo pensare alle istituzioni come custodi del bene comune, perché, la storia ce lo insegna, le crisi portano con sé la scorciatoia dell’idea e dell’uomo forti, ma se guardiamo con attenzione all’esempio di Nilde Iotti, vediamo con nettezza che servono istituzioni forti e cura quotidiana dello stato di diritto. Un altro insegnamento da raccogliere come dono prezioso e decisivo in questa fase è la propensione all’ascolto che Nilde Iotti mostrava verso le altre forze politiche, nonostante le sue radicate convinzioni, e soprattutto verso le persone, infatti, nonostante le altezze raggiunte, non smise mai di confrontarsi e tenere in conto le istanze popolari. Se vogliamo bene alla democrazia, nei prossimi tempi politica e cittadini dovranno marciare insieme e noi che siamo impegnate in politica dovremo salvaguardare l’autorevolezza delle istituzioni. È questo prendersi cura delle istituzioni la lectio magistralis della nostra Onorevole concittadina. La sua storia politica deve essere un esempio per tutti, ma soprattutto per una nuova generazione di donne impegnate anche nella nostra Regione, perché ‘dobbiamo fare e fare bene’.