Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS- Respiratory Sincytial Virus) è un virus altamente trasmissibile che causa epidemie annuali durante l’autunno e l’inverno nei climi temperati. “È il virus che fa ammalare molti bambini di bronchiolite. – spiegano la consigliera regionale Pd e Presidente della Commissione Politiche per la salute Ottavia Soncini e la collega consigliera regionale Stefania Bondavalli – Una patologia insidiosa soprattutto per i più piccoli visto che, nella stragrande maggioranza dei contagi sotto l’anno di vita, comporta l’ospedalizzazione del bambino”. Le ricadute, quindi sono sul piano della salute generale, del benessere psicofisico dei bambini e della loro rete familiare ma anche sulla gestione e organizzazione sanitaria. “In autunno e inverno, quando si registra il picco dei contagi, le terapie intensive neonatali e i reparti di neonatologia e pediatria accolgono perlopiù pazienti con VRS che, nel medio e lungo periodo, può portare ad asma nei bambini, adolescenti e giovani adulti, nonché alla riacutizzazione di BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) negli adulti e anziani e alla polmonite interstiziale con Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) nell’anziano, soprattutto se in presenza di comorbidità ”. Per contrastare la trasmissione del virus, il metodo più efficace è la prevenzione.
Oggi risultano disponibili vaccini e anticorpi monoclonali. Alcuni Paesi europei, come la Francia, hanno introdotto la prevenzione universale con il Nirsevimab, un anticorpo monoclonale di sintesi immediatamente efficace e senza alcuna controindicazione, già dalla stagione epidemica 2023 e i risultati di due recenti studi condotti in Spagna hanno confermato, su dati preliminari, che questa scelta ha determinato una riduzione delle ospedalizzazioni del 70-80%, con alte adesioni al programma di immunoprofilassi.
“Il nostro servizio sanitario nazionale copre la somministrazione dell’anticorpo monoclonale unicamente per neonati pretermine e bambini ad alto rischio. Tuttavia, il Board del Calendario Vaccinale per la Vita aveva sottolineato la necessità di adottare una strategia di prevenzione universale delle malattie da VRS per tutti i neonati, che si può ottenere con la somministrazione del Nirsevimab in ospedale, prima della dimissione dal reparto di maternità, o successivamente nei servizi territoriali o dal Pediatra di libera scelta. – riportano Soncini e Bondavalli, aggiungendo “Questo è il nostro auspicio, perciò abbiamo presentato una risoluzione, approvata oggi all’unanimità in Commissione Sanità in Regione, per sollecitare il Governo a muoversi in tale direzione. In alternativa, le Regioni potrebbero agire in autonomia come sperimentato, peraltro molto positivamente stando ai primi risultati registrati finora, dalla Regione Valle d’Aosta lo scorso inverno”.
“La scelta ottimale sarebbe comunque la somministrazione universale a tutti i bambini italiani, ma chiediamo alla Giunta dell’Emilia-Romagna di verificare, nella predisposizione del prossimo bilancio di previsione, la possibilità di reperire risorse da destinare alla strategia di prevenzione universale delle malattie da VRS per tutti i neonati, attraverso la somministrazione del Nirsevimab in ospedale, prima della dimissione dal reparto di maternità, o nei servizi territoriali o presso il Pediatra di libera scelta” concludono Soncini e Bondavalli.